La pandemia rallenta con la fine emergenza fissata dal Governo al 31 marzo e così tornano anche i tradizionali riti sacri della Settimana Santa a Lanciano (Ch).
"Dopo un incontro con il nostro arcivescovo Emidio Cipollone – dice Raffaele Sabella, priore dell’arciconfraternita "Morte e orazione di San Filippo Neri" - siamo lieti di annunciare che dopo due anni stiamo lavorando per restituire alla città e a tutti i fedeli i secolari riti della Settimana Santa nel pieno rispetto delle norme vigenti in termini di sicurezza. Possano questi giorni di quaresima, perturbati anche dai recenti conflitti internazionali, portarci ad un sereno triduo pasquale e ad una Santa Pasqua".
Si inizia come di consueto la Domenica delle Palme, il 10 aprile, con i primi eventi interni nella sede della chiesa di Santa Chiara, con la messa celebrata dal vescovo Emidio Cipollone e l’accoglienza di sei novizi. Il mercoledì riecco il consueto concerto di musiche sacre nella chiesa dello Spirito Santo, nel quartiere Santa Rita, mentre Giovedì santo, con l’ingresso del Triduo pasquale ci sarà l’attesa ed intensa processione degli Incappucciati, col Cireneo scalzo che porta la croce, che vedrà schierati con le fiaccole oltre duecento confratelli penitenti, col volto coperto, accompagnati dalle note dello struggente Miserere di Masciangelo.
Un calendario di misteri e fede lungo 411 anni. L’arciconfraternita è infatti nata nel 1608, la seconda in Italia. Sempre Giovedì santo, in mattinata, si terrà la messa Crismale. Il Venerdì santo i riti pasquali proseguono con la sfilata dei talami della Passione e il Cristo morto, statua lignea del‘700 che la tradizione vuole scolpita da una clarissa lancianese impazzita al termine dell’opera. Il culmine sarà la concelebrazione della messa Pontificale della Pasqua di Resurrezione in Basilica, il 17 aprile, e al termine l’incontro dei Santi. Il tutto avverrà nel pieno rispetto delle regole.
Negli ultimi due anni Lanciano, come altre città, è stata privata della sua più sentita devozione della suggestiva Settimana Santa di Lanciano, tra le più antiche. Nel 2020 ci fu la sola uscita del Cireneo per alleggerire l’assenza dei riti tradizionali ma suscitò grande polemica per la violazione delle disposizioni anti covid e del susseguente decreto emanato dallo stesso arcivescovo. L’ex sindaco Mario Pupillo, con fascia tricolore, attese il Cireneo in piazza Plebiscito e si inginocchiò davanti alla croce. Ora i tempi sono decisamente in miglioramento perché Lanciano si riappropri di uno dei fondamentali elementi della sua cultura storica. 04 mar. 2022
Walter Berghella
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Foto Roberto Colacioppo