Un contributo della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo attraverso la campagna “La cultura non si ferma”. Ecco il restauro de "La figlia di Iorio" di Francesco Paolo Michetti, custodito all'interno della Provincia di Pescara.
Il dipinto, di notevoli dimensioni (cm 208 x550), fu realizzato dal pittore pescarese nel 1895 e illustra una scena che aveva vissuto insieme a Gabriele D’Annunzio, nel centro di Tocco Casauria: l’irrompere nella piazza del paese di una ragazza giovane e formosa, inseguita da un gruppo di mietitori "imbestiati dal sole, dal vino e dalla lussuria", secondo quanto si legge in 'Ora luminosa' di Filippo Surico. Ed ecco dunque la figura della giovane donna vestita di rosso, col capo coperto, che passa davanti a cinque uomini seduti a terra. La osservano, ciascuno con una propria espressione, chi con malizia, chi composto, uno con l’aria di aver ammiccato qualcosa, l’altro con lo sguardo trasognato.
Sulla grande tela le mani dei restauratori che operano secondo una serie di inquadrature di primo e primissimo piano realizzate da Nicola Genovesi.
La Soprintendenza, diretta da Rosaria Mencarelli, ha realizzato l’intervento con fondi ministeriali resi disponibili dal segretariato regionale Abruzzo: 40.000 euro per il restauro conservativo che consente la restituzione al pubblico di una delle opere più iconiche di Michetti e della produzione pittorica moderna regionale.
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