E' Gino Bucci il premiato, per il 2020, de “L’abbruzzes’ sott’ la Madunina”, giunta alla 12a edizione.
"E' diventato un fenomeno social. Con le sue storie abruzzesi, i tratti di vita quotidiana, le parabole dell’abruzzesità ha fatto conoscere un mondo circoscritto fino a pochi anni fa nei confini regionali. Ora invece è mondiale", così ci anticipa Angelo Dell’Appennino, presidente della “Raffaele Mattioli” di Milano. Bucci è stato scelto quale rappresentante dell’abbruzzesità, della capacità di veicolare il vissuto della regione verde del Centro Italia.
Il giovane Bucci, 28 anni, di Martinsicuro (Te), con origini “ci tiene a dirlo” - commenta Dell’Appennino - di Cappelle sul Tavo (Pe) e Ancarano (Te) è laureato in Lettere moderne (triennale) a Roma, laureando in "Italianistica" a Bologna. Zitto zitto, in silenzio, nel 2014 Bucci crea la pagina Facebook de "L'abruzzese fuori sede" dando successivamente vita anche ad un sito internet e una pagina Instagram. Quella pagina è diventata un fenomeno: con uno stile "intoscibile" fra il serio e il faceto, lì sono nate centinaia di storie sull'Abruzzo e gli abruzzesi, in sede e fuori sede, creando una rete di nostalgica abruzzesità. Bucci è amante della scrittura, della lettura, del dialetto e del letto. Fra il serio e l’ironico così si dichiara nella sua pagina: "Mi hanno dato premi, riconoscimenti, gingerini e fru fru; ma la fatije angore ni li so' viste". La pagina “L’abruzzese fuori sede” ha da pochi giorni “festeggiato” 180 mila followers.
Il premio è stato istituito nel 2009 dall’associazione abruzzese e molisana “Mattioli” di Milano ed è rappresentato dal “guerriero di Capestrano”, la statuetta che riproduce uno dei simboli della regione. Il premio ogni anno va ad omaggiare gli abruzzesi (o le persone legate all'Abruzzo) che vivono in Lombardia, onorando la propria terra di origine anche fuori dai confini regionali, distinguendosi in ambito nazionale e/o internazionale. Negli anni scorsi premiati fra gli altri Franz Di Cioccio, Donato Renzetti, Luigi Savina, Paglione Alfredo, Tarantini Graziano e Gabriele Cirilli. L’associazione, che è un punto di raccordo per gli emigranti dell’Abruzzo e del Molise in terra lombarda, raccoglie oltre 200 iscritti. Fino a poco pirma dell’emergenza sanitaria del Covid-19 mensilmente gli iscritti si incontravano per celebrare feste, tradizioni e usi dell’Abruzzo: “contiamo presto di riprendere i nostri incontri dove non mancano mai i piatti tipici regionali cucinate dai nostri ‘abruzzesi’ di Milano e dintorni” così ancora il presidente dell’associazione.
Questa la motivazione ufficiale della “R. Mattioli”: “Durante questo anno molto duro e particolare col Covid-19, anno di sofferenza, lutti e rinascite, perché l’Italia rinascerà davvero come dopo la Seconda Guerra mondiale, Bucci con ‘L'abruzzese fuori sede’, ha accompagnato con le sue storie migliaia di abruzzesi in giro per l'Italia e non solo, dimostrando di avere una grande conoscenza non solo del tessuto sociale abruzzese ma anche dei suoi angoli e territori più remoti, contribuendo fattivamente alla diffusione dell'abruzzesità e quindi della tradizione anche fuori regione”.
L’appuntamento è fissato per il 13 dicembre e causa Covid niente premiazione al Teatro Nuovo come per gli anni scorsi: la premiazione sarà social, sulla pagina Facebook “Abruzzesi Mattioli Milano” alle ore 16. L’evento è patrocinato dal Consiglio regionale Abruzzesi nel Mondo (Cram). 12 dic. 2020
Alessandro Di Matteo
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