Per non pagare la parcella, ruba il cane che ha portato ad addestrare e un altro che era nella stessa struttura e poi chiede il riscatto: è stato arrestato.
Storia a lieto fine per Bruschetta, questo il nome di uno di due meticci sottratti ad un addestratore dell'Aquila che li stava educando alla ricerca dei tartufi. Gli animali, del valore di qualche migliaio di euro, alcuni giorni fa, sono spariti dal luogo in cui erano custoditi.
A rubarli è stato il proprietario di uno dei due, il quale, invece di rispettare gli accordi e corrispondere, ormai quasi alla scadenza, l’importo pattuito per l’intero periodo di lezioni, ha portato via il suo stesso cane insieme a Bruschetta. Il ladro ha poi proposto all’addestratore la possibilità di rientrare in possesso delle bestiole fatte sparire, con il metodo del cosiddetto "cavallo di ritorno”, nel caso, meglio sarebbe dire il “cane di ritorno”, ossia "paghi e ti dò indietro il maltolto". Ha chiesto 500euro di riscatto, quale "scotto per l’intermediazione avuta con i presunti ladri".
All’uomo, un 62enne della provincia di Campobasso, non è, però, riuscito lo stratagemma ed è finito in manette con la duplice accusa di furto di animali ed estorsione. Ad arrestarlo, lo scorso fine settimana, sono stati i carabinieri della stazione dell’Aquila che prima hanno raccolto la denuncia e poi si sono sostituiti alla vittima presentandosi all’appuntamento fissato per liberare, dietro riscatto, i due cagnetti.
La storia, si è conclusa da una parte con l’arresto del presunto estorsore, dall’altra con il ritrovamento, non meno importante, dei cani. Sull’accaduto, i militari hanno redatto una dettagliata informativa arrivata alla Procura dell’Aquila, che, in via preliminare, ha ottenuto la convalida dell’arresto e l’applicazione, nei confronti dell’indagato, della misura cautelare dell’obbligo di dimora nella provincia di residenza. 15 apr. 2024
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