Bravi ragazzi, con alle spalle famiglie perbene.
Ecco chi si celava dietro le due rapine a mano armata messe a segno lo scorso 22 ottobre a Lanciano (Ch). Uno dei colpi fu ai danni del negozio alimentari "Jannone", di Giuseppe Casalanguida, in via Piave, con 300 euro di bottino. E pochi minuti prima c'era stata una tentata rapina alla merceria – pelletteria "Seconda pelle", in piazza Garibaldi. Le urla della titolare avevano fatto fuggire i malintenzionati.
Inizialmente si sospettava tossicodipendenti. Ma in tre settimane i filmati delle telecamere hanno fatto luce sui gravi episodi.
Per i minori, di 16 e 14 anni, è ora scattata la denuncia per concorso in rapina a mano armata, con una scacciacani, fornita loro da un terzo amico. Indaga la Procura dei minorenni dell’Aquila che ha disposto anche perquisizioni nelle case degli adolescenti dove sono spuntati pure i capi di abbigliamento indossati quella sera. Il cerchio si è chiuso attorno a loro, dopo l’attenta indagine dei carabinieri del Norm, coordinati dal tenente Giuseppe Nestola.
I due sono difesi dagli avvocati Vincenzo Menicucci e Andrea D’Alessandro. La sera di sabato 22 ottobre, all’ora della chiusura dei negozi, un nuovo allarme criminalità era scattato in città per questi eventi malavitosi. Militari subito al lavoro. Immagini della videosorveglianza analizzate e come, di consueto, non troppo chiare. Ma altri accertamenti hanno portato ai responabili.
I due ragazzi volevano avere qualche spicciolo in più in tasca per le loro necessità. Enorme sorpresa da parte delle forze dell'ordine quando hanno scoperto che i giovani appartengono a buone famiglie, che pare siano pronte a risarcire. Le rapine le hanno compiute, a turno, prima alla merceria e poi allo storico alimentari dove il titolare, unitamente alla moglie, stava chiudendo. Erano le 19.30 quando un baby rapinatore, incappucciato con felpa nera, gli ha intimato di dargli i soldi contenuti in cassa.
WALTER BERGHELLA
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