Aspirante vigilessa di Lanciano esclusa da concorso per tatuaggio alla caviglia. 'In divisa si vede'

Aspirante vigilessa esclusa dal concorso per dei piccoli tatuaggi. Per ora il Tar di Pescara ha respinto il ricorso della donna che ai giudici aveva chiesto la sospensione cautelare dell’esclusione dalla graduatoria. La sua storia verrà esaminata in una successiva udienza di merito.

Il ricorso era contro il Comune di Lanciano (Ch) che non l’ha assunta dopo che lei, 35 anni, madre di due bambini, ha superato le prove per accedere alla graduatoria e prendere servizio dallo scorso primo novembre. Anche due uomini sono stati eliminati, ma non si sono rivolti alla magistratura. Per i tre è arrivato lo stop dalla Commissione medica della polizia di Chieti, in base al regolamento dello Stato che vieta i tatuaggi agli appartenenti alle forze dell’ordine.

La mancata - almeno per ora - vigilessa, è difesa dagli avvocati Amedeo Di Odoardo e Fabio Caprioni, del Foro di Teramo, che nel ricorso hanno evidenziato la condizione di discriminazione di genere per la loro assistita, dal momento che, essendo donna, nell’indossare la gonna in servizio le si potrebbero vedere i piccoli tatuaggi - tra cui un rampicante - che ha alla caviglia e sul piede. Altra cosa sarebbe se invece indossasse i pantaloni che coprono tutto il corpo. Il concetto di base resta che con questa visione dell’attuale regolamento ad essere penalizzate sono solo le donne.

"Speravo in un esito diverso perché avrebbe rappresentato una parificazione uomo-donna. Non c’è infatti alcuna logica nell’escludere la ricorrente perché è previsto che le donne debbano prestare servizio in gonna… Se lo stesso tatuaggio l’avesse avuto un uomo non sarebbe stato escluso perché, indossando i pantaloni, esso non è visibile", dichiara ad Abruzzolive.tv, l’avvocato Di Odoardo. 

"Un caso analogo - rimarca il legale - è approdato l'estate scorsa, il 24 giugno, dinanzi al Tribunale amministrativo regionale del Lazio che di fatto ha parlato di aperta discriminazione". Mentre il Consiglio di Stato ha riconosciuto agli enti locali la discrezionalità nell’accettare il regolamento.

Riguardo alla vigilessa di Lanciano, che spera ancora di avere quel posto, è stato citato il ministero dell’Interno, dal momento che l’inidoneità è stata stabilita dalla Commissione medica della polizia, e poi il Comune di Lanciano ha applicato tale decisione. I tempi sono cambiati anche nel modo di vedere i tatuaggi in particolari professioni? C’è chi auspica che il regolamento venga modificato.

Il Tar di Pescara ha comunque compensato le spese tra la ricorrente e il Comune. "Noi legali - conclude Di Odoardo - le abbiamo consigliato di rivolgersi al Consiglio di Stato, perché, per l'udienza di merito al Tar, c'è da aspettare tantissimo, almeno un anno. Staremo a vedere". 17 dic. 2024

WALTER BERGHELLA eSERENA GIANNICO

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