Ponte sul Sangro sulla Lanciano-Atessa. 'Riapertura prevista per Natale'
Sotto l’albero di Natale di migliaia di lavoratori pendolari che raggiungono da oltre due mesi, a fatica, le fabbriche della Val di Sangro potrebbe esserci un ponte riqualificato che permette di nuovo di collegare Lanciano con Atessa e la sua vasta area industriale, superando il fiume Sangro. Il Ponte Nuovo, sulla strategica provinciale 111, è chiuso dall'estate scorsa e non cessano peripezie e pericoli sulle strade alternative. Tutti i pendolari, in primis i lavoratori, sono allo stremo. Permane il girovagare, con tempi allungati di percorrenza, per bypassare il Sangro. 

A mezzanotte del 16 agosto scorso arriva dalla Provincia di Chieti e dalla Prefettura lo stop al transito sul Ponte Nuovo. Dopo le dure scosse di terremoto registrate giorni prima in Molise c’è paura infatti che l’infrastruttura non regga. Da decenni è sotto osservazione, oltre che nell’occhio del ciclone dei cittadini, spaventati pure dai sottostanti piloni, i cui manicotti protettivi dalle piene del fiume sembrano andarsene per conto loro. Così proseguono i disagi per chi deve raggiungere la zona industriale a valle. “Non ne possiamo più delle strade alternative e pericolose”, conferma un gruppo di operai metalmeccanici. Lavori di controllo e di messa in sicurezza previsti in due mesi, ma i tempi si sono allungati. 

“Il ponte riapre per Natale, sarà il nostro regalo - dice il presidente della provincia di Chieti, Mario Pupillo, nonché sindaco di Lanciano, il cui territorio raggiunge le sponde del Sangro -. La struttura sta bene, non presenta alcun problema dopo le verifiche effettuate - aggiunge -. A breve saranno rimessi i giunti, tolto l’asfalto vecchio per fare l’impermeabilizzazione e mettere un nuovo manto bituminoso. Poi si passerà a mettere a posto la parte inferiore del  cavalcavia. Stiamo rispettando i tempi previsti. Monitorare i ponti con supporti scientifici è stata una precisa scelta strategica per evitare emozioni o psicosi del momento”, ribadisce Pupillo. 

All’agonia dei pendolari costretti a percorre strade alternative ci si mette anche il crollo economico delle attività commerciali poste lungo la provinciale Lanciano-Atessa dove, in molti casi, gli affari sono crollati dell’80 per cento. “Visto che il ponte è in osservazione da tempo dovevano avviare i lavori prima – premette Primiano Biscotti, della Fim Cisl -. L’alternativa alla Lanciano-Atessa è la provinciale per Serre, particolarmente a rischio dal momento che si sono verificati molti incidenti stradali, purtroppo anche mortali che ha visto quali vittime proprie operai della zona industriale della Val di Sangro. Il problema attuale è che o riaprono subito oppure alternative non ce ne sono. I lavori vanno dunque accelerati. E’ assoluta verità che molti operai si lamentano. I due mesi inizialmente previsti per concludere controlli e interventi sono scaduti”. 

L’alternativa di percorrere contrada Serre di Lanciano, piena di buche, manto stradale sconnesso, buio totale e presenza dei bus che rallentano il traffico, col passare delle settimane ha scoraggiato molti lavoratori. "Con i miei colleghi sono stato alla fine costretto a passare per Mozzagrogna – conferma Giovanni, una strada scelta anche da tanti altri lavoratori e dunque c’è fila e così ci si mette più tempo. Bisogna partire prima per non far tardi in fabbrica”. Altro osservato speciale è il ponte di Guastacconcio che pure porta nell’area industriale, territorio di Paglieta, dove però si transita su carreggiata ristretta e il traffico è inibito ai mezzi superiori a 10 tonnellate. Altro ponte seriamente a rischio in Abruzzo censito da Legambiente. 
29 ottobre 2018

Walter Berghella

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