Peschereccio incagliato nel porto canale a Pescara: 'Ora basta, ci vuole il dragaggio'
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Si rinfocola la polemica a Pescara dopo che un peschereccio si è incagliato nel porto canale, causando il blocco dello stesso, mentre era impegnato in una manovra per fare rifornimento. "Letali" sono stati i fondali bassi, cui si aggiungono i lavori in corso per allargare la banchina che stanno causando ulteriori disagi. Il risultato è che la misura è ormai colma, con la marineria che protesta facendo sentire forte la propria voce.

Fabrizio Verzulli, presidente dell'associazione "Il Maestrale", dice ad AbruzzoLive.tv che "questo è un porto che andrebbe scavato ogni anno, ma da parecchio tempo invece qui non si scava, e di conseguenza ci sono sempre molti problemi. Adesso, con la parete che stanno facendo per realizzare una nuova 'piazza' sul fiume, aumenterà ulteriormente il disagio perché i fanghi si depositeranno al centro del fiume. Bisogna solo dragare, nient'altro. Essendo questo un porto fluviale, i detriti di fango vengono sempre trasportati da monte alla foce, cioè dove ci troviamo noi. I lavori di costruzione della vasca di prima pioggia stanno creando problemi. Eppure non si scava mai e, andando avanti così, faremo una brutta fine perché si insabbierà tutto. In questo paese non si può più fare niente, e ciò non va bene". 

La rabbia è tanta anche per Doriano Camplone, presidente dell'associazione Mimmo Grosso, che parla di "un evento gravissimo, anche perché il peschereccio, che tra l'altro è di una dimensione media e quindi con un pescaggio non eccessivamente grande, si è arenato in un punto di passaggio. La situazione dei fondali bassi è stata denunciata più volte dalla nostra associazione alle autorità competenti, e i risultati sono quelli che vediamo adesso: grazie alla mancanza totale di manutenzione dei fondali, ci ritroviamo con un peschereccio completamente fermo, insabbiato nel centro del porto canale, dove si stanno svolgendo i nuovi lavori. E probabilmente quella struttura muraria, quel pennello che stanno costruendo, stringendo il corso del fiume ha in qualche modo favorito la sedimentazione della sabbia, e quindi un aggravamento della situazione, con l'insabbiamento e l'abbassamento dei fondali".  

Si chiama Emiliano Correntini il proprietario dell'imbarcazione che si è incagliata "perché, per il peso maggiore, tende a scendere di qualche centimetro", spiega. “In 18 anni che possiedo questo peschereccio l'elica si è danneggiata cinque volte. Così rischiamo che il porto chiuda. Adesso non voglio assumermi la responsabilità di spostare l'imbarcazione fino a quando non mi verrà detto che cosa fare”.

Il peschereccio è stato evacutato grazie al motoscafo della guardia costiera e, riferisce ancora Grosso, "a detta del comandante armatore ha riportato danni al sistema di propulsione perché, per cercare di superare la secca, è stata forzata l'elica. Ormai siamo in una condizione di grave emergenza. Eppure questi fatti erano ampiamente prevedibili perché già da molto tempo avevamo denunciato il problema. In queste condizioni il porto di Pescara è impraticabile. Di certo non potremo rimanere con le mani in mano, visto che chi ha la competenza su questa struttura portuale ha detto che è tutto sotto controllo. A noi non sembra affatto così. Intanto lunedì rischiamo di non poter andare in mare, e quindi di non poter lavorare". 13 apr. 2024

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