"Chiudete immediatamente la vostra sede e sparite dalla circolazione! anche dal web! ... Il nostro gruppo è deciso a proteggere gli italiani dal pericolo alimentato dagli animali russi… Comunicate anche ai vostri associati di nascondere che sono russi o filorussi poiché, grazie a Putin, sta nascendo in Italia e negli altri Paesi un movimento simile a quello che fu contro gli ebrei al tempo del nazismo...".
Queste una parte delle minacce ricevute, via mail, dall'Associazione Amici Italiani della Russia. Il testo evidenzia che "grazie al criminale Putin... il mondo ora odia tutto ciò che è russo" e definisce il popolo russo "gregge" "idiota" e "pericoloso".
Lorenzo Valloreja, docente di Pescara, presidente nazionale dell'associazione, afferma: "Giorni fa abbiamo detto che era necessario abbassare i toni, perché si stavano creando le condizioni, nel nostro Paese, per una campagna d’odio nei confronti dei cittadini russi e non solo. Non ci sbagliavamo. Non sollevavamo polveroni vittimistici. E ora che, anche la nostra organizzazione, unitamente a tante altre simili, è stata minacciata a mezzo web, siamo ancora più convinti e determinati riguardo il nostro modus operandi che, ricordiamo, si basa su ciò che sta accadendo ad Est, esclusivamente sulla buona volontà, la mediazione e la ricerca della pace. Costi quel che costi, per il bene degli ucraini, dei russi, ma soprattutto degli italiani".
Nei giorni scorsi Valloreja aveva segnalato il clima di odio e le offese nei confronti di famiglie e bambini, del tipo "sporco russo" o "russi assassini". Insulti nelle scuole, ma anche agli adulti nei luoghi di lavoro. "Viviamo un momento di imbarbarimento. Segnalazioni, di cittadini intimoriti, arrivano un po' da tutta Italia. I cittadini russi restano in silenzio perché hanno paura. La situazione, in questo momento, è veramente delicata e complessa"
"Ribadiamo -rimarca - che la convivenza civile è l’unico vero bene che deve essere tutelato dalle istituzioni, è fuor di dubbio che il Governo italiano dovrebbe rivedere, unitamente a tutti gli organi d’informazione, la narrazione di questa crisi diplomatico/militare. Non può esistere, infatti, a rigor di logica, in una qualsiasi discussione, e a maggior ragione in una guerra, un senso unidirezionale della verità e quindi delle responsabilità su ciò che sta accadendo. Stiamo seriamente soffiando sul fuoco, non solo in ambito internazionale ma anche sul fronte interno, rispetto alla coesione sociale del Paese".
Sull'accaduto è stata presentata una denuncia ai carabinieri. 12 mar. 2022
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