La variante inglese è responsabile del 70% dei contagi; l’1% della popolazione ha contratto l'infezione nelle ultime tre settimane; oltre 1.200 i casi accertati a Pescara; tanti i giovani positivi. Sono numeri altissimi quelli riferiti ai contagi da coronavirus nell’area metropolitana Chieti-Pescara e, nonostante i venti giorni di "zona rossa", non ci sono cenni di grande miglioramento.
"La zona rossa non ha dato i risultati aspettati perché c'è la variante inglese - dichiara il virologo e direttore del laboratorio della Asl di Pescara Paolo Fazii - mentre sui posti letto interviene Giustino Parruti, direttore delle Malattie Infettive dell’ospedale di Pescara: "Il carico è invariato ed è ai livelli più alti finora". Pesa, inevitabilmente, anche il mancato rispetto delle misure restrittive da parte di molti, sottolineano gli esperti.
In Abruzzo ci sono attualmente 630 ospedalizzati dei quali ben oltre 300 sono nel capoluogo adriatico, 41 dei quali in Rianimazione (a novembre se ne contavano solo poco meno di 200 mentre nel marzo 2020 ne erano circa 150).
"Stiamo gestendo gli avvenimenti con intelligenza - dice ancora Parruti - ma è una situazione di pieno carico. Una situazione purtroppo discrepante rispetto a quelle di Perugia e Bolzano che hanno vissuto un fenomeno analogo. Lì, però, le misure restrittive hanno portato a una riduzione dei numeri. La variante è anche più aggressiva: in Rianimazione abbiamo un 30enne e alcuni quarantenni. Aumentano i giovani con sintomi importanti. Oggi abbiamo ricoverato un 22enne con lesioni polmonari di notevole estensione. Su cento positivi, venti hanno meno di 19 anni. L'aspetto positivo è che, nonostante siano stati in parte ridotti gli interventi differibili, l'ospedale va avanti".
"La zona rossa – riprende Fazii - fa fatica con la variante inglese, ma è la strada maestra da seguire. L'importante è che sia rispettata, spesso ciò non avviene. Queste misure hanno senso se vengono rispettate, perché la variante è difficilissima da contenere. Rispetto al fatto che Pescara - città a lungo ai primi posti in Italia per incidenza - ha vissuto in anticipo un fenomeno che a livello nazionale si sta diffondendo solo ora, il virologo sottolinea che "è fondamentale contenere in ogni modo la circolazione del virus". 07 mar. 2021
Alessandro Di Matteo
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