Abruzzo. Dispersi sul Velino. 'Il nostro obiettivo è trovarli. Si va avanti'

"Il manto nevoso è sempre più duro e c'è ghiaccio". Lo dichiara Fabio Manzocchi, capostazione di Avezzano del Soccorso alpino di ritorno dall'ennesima difficile giornata in quota per ritrovare i quattro escursionisti dispersi da domenica scorsa sul monte Velino, nel territorio di Massa d'Albe a L'Aquila.

L'immagine che meglio acclara la situazione è quella di cercare "un ago all'interno di un pagliaio". Il pagliaio è l’immensa piana di neve, perché secondo gli esperti, nella valle Majelama, dove sono concentrate le ricerche, si è abbattuta una valanga di proporzioni notevoli, dentro un fronte di neve profondo anche 9 metri, lungo 2 chilometri e largo mediamente almeno 100 metri. L’ago sono i quattro appassionati di montagna di cui non si hanno più tracce. Le squadre dei soccorritori hanno lavorato sfidando venti fortissimi e freddo, senza sosta. Al termine, però, il bollettino è stato desolante: nessun elemento che possa portare a Valeria Mella e al fidanzato Gianmarco Degni, 26 anni; a Gian Mauro Frabotta, 33 e a Tonino Durante, 60. Né un mazzo di chiavi, né un cellulare, né un indumento.

In azione sono in più di 300, tra rappresentanti del Soccorso Alpino e Speleologico giunti da tutta Italia, affiancati dalla Guardia di finanza, dai vigili del fuoco, dal nono Reggimento Alpini de L'Aquila, dal Reparto impiego montano (Rim) del settimo Reggimento carabinieri Alto Adige e cani della polizia del Centro di addestramento alpino di Moena. 

"Il problema – rimarca Silvio Liberatore, dirigente della Protezione civile regionale che coordina le operazioni di soccorso - è la neve. Quando si è verificata l'emergenza ha nevicato molto e oltre alla slavina c'è stato un forte vento che ha accumulato sopra la slavina uno strato di neve molto alto e ghiaccio che ha cancellato le tracce". Fra questi dati incontrovertibili c’è tanta voglia di andare avanti. "Noi non ci fermeremo…", lo ripetono spesso i soccorritori.  "E' necessario fare tutto ciò che è possibile", dice Daniele Perilli, il presidente del Soccorso alpino abruzzese, dopo il punto stampa convocato per la prima volta per dire, in soldoni, "che nulla è finito. Il nostro obiettivo - continua - è trovare i dispersi. Dobbiamo fare tutto ciò che è possibile. Si va avanti".

Nulla viene lasciato al caso. Battute anche grotte, capanni e rifugi. Utilizzate microcariche esplosive. E poi un georadar portato in quota e metal detector. E sta arrivando un potente Sonar dalla Valle d'Aosta che scandaglia, via aerea, la neve in profondità, possibili oggetti metallici. 

"Siamo al cospetto - afferma Enzo Albanese, responsabile della comunicazione dei vigili del fuoco - di un vallone di due chilometri, largo mediamente cento, sepolto da metri e metri di neve piombati giù dalla Sella del Bicchero". 

Anche dalle istituzioni arrivano commenti sulla vicenda. Gianni Di Pangrazio, il sindaco di Avezzano: "Si sta andando avanti e in maniera instancabile e ringrazio i soccorritori a nome di tutta la nostra comunità. Noi speriamo sempre e la speranza è quella che abbiamo nel cuore. Da giorni i familiari guardano il Velino e gli chiedono di restituirci queste persone. Vederli così è una sofferenza indescrivibile. Noi speriamo con tutti i soccorritori, che salgono e scendono in continuazione, di poter avere notizie".  29 gen. 2021

Alessandro Di Matteo

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