Sulla gestione dei laghi artificiali di Bomba e Casoli (Chieti) sedici comuni del Sangro - Aventino (Altino, Archi, Atessa, Bomba, Casoli, Civitella Messer Raimondo, Fara San Martino, Colledimezzo, Gessopalena, Palombaro, Pennadomo, Perano, Pietraferrazzana, Roccascalegna, Torrciella Peligna e Villa Santa Maria) si sono costituiti in associazione, a tutela del territorio e quali portatori di interessi di esso. Seguiranno, da vicino, le questioni riguardanti lo sfruttamento, per uso idroelettrico, dei due invasi, e in particolare del lago Sant'Angelo - conosciuto come lago di Bomba - e della centrale di Altino. Da 60 anni la concessione, scaduta nel 2013, è dell’Acea di Roma. (GUARDA Il VIDEO)
"E' una grande infrastruttura, che ha fortemente segnato il territorio portando altrove i ricavi. Essa ora deve diventare una risorsa per il futuro dei nostri paesi – ha detto oggi in conferenza stampa (vedi foto di Andrea Franco Colacioppo), a Lanciano, il presidente dell'associazione, Massimo Colonna, consigliere comunale di Bomba, presenti i sindaci di Altino, Vincenzo Muratelli, e di Villa Santa Maria, Pino Finamore -. Seguiremo - ha aggiunto - tutte le questioni legate all’impianto di produzione di energia idroelettrica. Dopo oltre mezzo secolo di sfruttamento gli invasi devono essere dragati e la futura gestione deve garantire molte più risorse per le comunità locali, il rispetto del territorio e la compatibilità con altre attività di valorizzazione e sviluppo. Nel suo progetto di gestione Acea ha dato comunque una buona notizia, sul fatto che le acque dei laghi e i sedimenti non sono inquinati, ma ha l’obbligo di legge di effettuare opere di dragaggio, mai fatte, per il ripristino delle capacità originali, ed ha già dichiarato che non lo farà. La questione l’abbiamo già portata all’attenzione della Regione che, per legge, è proprietaria della derivazione".
L’infrastruttura è stata realizzata nella seconda metà degli anni Cinquanta con fondi statali e data in gestione all’Azienda comunale Elettricità ed Acque di Roma (Acea), attuale Acea Produzione Spa. Solo il lago di Bomba ha un bacino di circa 80 milioni di metri cubi. La centrale ha una potenza nominale media pari a 58,4 megawatt ed è entrata in produzione nel 1958. La concessione è scaduta nel luglio 2013. "Nel 2019 – aggiunge Colonna - la legge nazionale ha imposto alle Regioni di dotarsi di una legge e di indire il bando per le nuove concessioni. Lavoreremo affinché ci sia consentito trattative con il nuovo concessionario, con l’impegno di aver in cambio compensazioni con ricadute sul territorio, come canoni destinati ai comuni, fornitura gratuita di energia, ripristino ambientale, miglioramento della produzione di energia elettrica, anche attraverso il fotovoltaico e l’eolico; infine clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale".
Muratelli evidenzia che si tratta di "beni da valorizzare e che devono offrire servizi alla popolazione", mentre Finamore chiede "all'assessore regionale Nicola Campitelli di preparare la legge che permetterà di emanare un nuovo bando". 13 mag. 2021
Walter Berghella
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