Ha ucciso la moglie e i due figli, di cui uno disabile, attaccato ad un respiratore, e poi si è ammazzato. Strage a L'Aquila in un villino alla periferia della città, in località Tempera.
A compiere il gesto il medico Carlo Vicentini (nella foto), fino a poche settimane fa primario di Urologia all'ospedale di Teramo. I corpi senza vita - in tutto quattro - sono stati trovati nel primo pomeriggio. E subito si è concretizzata l'ipotesi dell'omicidio suicidio.
L'urologo e docente dell'Università dell'Aquila era in pensione da circa un mese.
Ha usato una P38, per far fuori i figli Massimo, di 43 anni, affetto da distrofia muscolare; Alessandra, di 36 anni, dietista, e la consorte, Carla Pasqua, impiegata alla Asl dell’Aquila. Quando li ha finiti, si è suicidato. Pare che la ragazza abbia cercato di fuggire e mettersi in salvo. L'unico scampato allo sterminio è un cane.
La pistola era regolarmente detenuta. Il medico era appassionato di caccia e di armi. Sul posto l'anatomo patologo e il magistrato Guido Cocco, oltre a polizia, carabinieri e alla Scientifica che sta effettuando i rilievi, che andranno avanti tutta la notte.
Pare che gli ultimi contatti con i parenti risalgano ad un paio di giorni fa, quando il medico avrebbe parlato con il fratello annunciandogli che sarebbero andati tutti insieme al mare a Tortoreto (Te).
Oggi, non avendo risposta, un parente è andato a cercarli, usando le doppie chiavi e ha scoperto il dramma.
I decessi risalirebbero a diverse ore fa: tutto sarebbe accaduto tra mercoledì 29 e giovedì 30 marzo.
@RIPRODUZIONE VIETATA