Ladri che probabilmente conoscono i luoghi e anche le abitudini dei religiosi. Sapevano, quindi, come e quando agire senza incappare in inconvenienti.
C’è incredulità e rabbia tra la comunità dei padri passionisti di San Giovanni in Venere a Fossacesia (Ch). Nell'abbazia benedettina, qualche giorno fa, c'è stato un furto: non nella chiesa, pure settimanalmente frequentata da migliaia di turisti, ma all'interno del convento, fatto mai avvenuto.
I furfanti, col buio, erano circa le 20.30, si sono intrufolati nel complesso monumentale dopo aver divelto una rete in acciaio che, sul retro, copriva una porta di ferro. Hanno forzato lucchetto e serratura e poi sono saliti ai piani superiori, fino ad arrivare, dopo aver rotto varie porte, in una stanza dove erano sistemate le cassette con le offerte. A quell'ora i frati stavano cenando. Quindi i malviventi hanno agito indisturbati.
Il denaro sottratto, da una prima stima effettuata, sarebbe di 7 mila euro. Un colpo cospicuo, quindi.
La notizia, che sarebbe dovuta restare celata tra le mura del convento, è trapelata causando un po’ di meraviglia tra i religiosi che avevano scelto la via del silenzio.
Le somme rubate sono quelle che i fedeli hanno lasciato durante le visite o le funzioni nel corso della questua e quelle donate dagli sposi, dato che si tratta di un luogo gettonatissimo per la celebrazione dei matrimoni, per vivere il cosiddetto "giorno più bello", quello dei fiori d'arancio.
L'accaduto è stato denunciato ai carabinieri della locale stazione, guidata dal comandante Michele Cefaratti, che hanno effettuato anche sopralluoghi e che indagano insieme ai colleghi della compagnia di Ortona (Ch). I militari stanno cercando di recuperare le immagini delle telecamere di videosorveglianza della struttura, in parte però malfunzionanti o rotte.
Oltre ai soldi non è stato rubato altro, quindi il colpo era mirato esclusivamente a fare cassa. 10 ott. 2021
Linda Caravaggio
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