Covid. Alta la circolazione del virus in provincia di  Chieti. I centri più colpiti

Resta alta la circolazione del Covid-19 in provincia di Chieti, e il timore è che la larga diffusione dei test “fai da te” ne sia una delle cause.

Questa la riflessione scaturita dall’ultimo confronto con i sindaci dei comuni ancora maggiormente colpiti, durante il quale sono stati analizzati gli ultimi dati e condivise possibili azioni tese a contenere i contagi senza sconfinare in restrizioni non più previste dalle norme in materia. Tutti hanno concordato sull’opportunità di raccomandare l’uso delle mascherine anche all’esterno in occasione di eventi affollati, ricordando a tutti i cittadini che il virus è ancora assai diffuso, e proteggersi è ancora necessario.

Alla data dell’8 maggio, come indicato nell’ultimo report redatto dal Dipartimento Prevenzione, redatto da Giuseppe Torzi, il numero dei casi attivi è pari a 6.087 di cui  5.974 a domicilio e 113 ricoverati in ospedale, con una prevalenza provinciale pari all’1.62%. 

Dati che confermano come anche nell’ultima settimana in provincia di Chieti il numero dei contagi resti sostenuto, con un tasso di incidenza settimanale pari a 903 casi ogni 100.000 abitanti. I focolai attuali interessano in modo diffuso l’intero territorio, anche se in alcune aree si è verificato un più evidente numero di casi. 

Per quanto attiene ai comuni di Chieti, Francavilla al Mare, Lanciano, San Giovanni Teatino, San Salvo e Vasto, già precedentemente sottoposti a più stretto monitoraggio, questa settimana si è riscontrato un sensibile incremento dei contagi. Su 6.087 casi attivi presenti nella provincia sono ad oggi 3.469, del totale, quelli domiciliati nei comuni sopracitati, pari al 46% , e nello specifico: 910 a Chieti, 362 a Francavilla al Mare, 500 a Lanciano, 316 a San Giovanni Teatino, 233 a San Salvo e 495 a Vasto.

"Abbiamo rilevato una riduzione drastica del numero di tamponi molecolari, attualmente attestati su una media giornaliera di 580 sull’intero territorio - sottolinea il direttore generale della Asl Thomas Schael - . Ma al di là degli antigenici, utilizzati ampiamente, è alta anche la diffusione dei kit per eseguire il test in casa, il cui esito negativo può avere un margine di errore rilevante. E accade così che siano in circolazione liberamente persone positive che non ritengono di esserlo, contribuendo alla diffusione dei contagi. L’invito che quindi mi sento di rivolgere a tutti i cittadini è a evitare tale pratica, pericolosa per sé e per gli altri".     

Con i sindaci Schael ha anche condiviso la scelta di tenere aperti gli hub vaccinali di Chieti e Lanciano fino a fine maggio, sufficienti a coprire l’attuale domanda, nonché  di dare prosecuzione all’attività di contact tracing che viene tuttora svolta con la stessa puntualità di sempre, sia nella ricostruzione della catena dei contagi che nei flussi informativi. Inoltre la circolazione delle varianti virali viene costantemente sottoposta a monitoraggio e a valutazione, sulla scorta dei dati del sequenziamento forniti da parte del Laboratorio dell’Università di Chieti. 

L’incontro, che dovrebbe essere l’ultimo della stagione, fatta salva la necessità di ritrovarsi in autunno, è stato anche l’occasione per quantificare il costo della pandemia in provincia di Chieti: nel 2021 sono stati spesi 48 milioni di euro, di cui solo 14 finanziati dai fondi dedicati. Nel primo trimestre 2022 è stata già toccata quota 12 milioni che in proiezione saranno destinati a eguagliare il dato dell’anno precedente se la tendenza non sarà invertita.  16 mag. 2022

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