Donne usuraie a Lanciano (Ch). Prime condanne per due delle imputate arrestate lo scorso settembre dalla polizia per attività di strozzinaggio.
Vittima una commerciante del posto già in crisi economica a causa della pandemia. Ieri il gup Giovanni Nappi ha condannato, col patteggiamento, Carmela Gargano, 40 anni, difesa dall’avvocato Massimiliano Baccalà, a 2 anni di reclusione e 4 mila euro di multa, e Laura Ciarelli, 37 anni, assistita da Giuseppe Pantaleone, ad un anno e 4 mesi di pena e 2.300 euro di multa. Per entrambe, incensurate, pena sospesa. Non era presente la terza complice Clelia Malvone, 30 anni, malata, difesa dall’ avvocato Paolo Sisti, che ha avuto la posizione stralciata con rinvio all'8 maggio.
L’imprenditrice si è rivolta a una di loro per un prestito iniziale di 900 euro e ne è stata costretta a restituire 21mila. Ma doveva continuare a dare altre migliaia di euro che si è rifiutata di pagare. In alcuni casi tasso usurario giunto al 5 mila per cento. L’attività investigativa, coordinata dal pm Francesco Carusi, è partita dopo la denuncia della vittima, vessata dalle continue richieste estorsive per il pagamento delle rate. E pure minacciata dell’incendio delle proprietà e ritorsioni da parte di fantomatici usurai, mala napoletana e famiglie rom. Forte la sudditanza psicologica nei confronti delle aguzzine, tanto che la malcapitata è stata costretta a curarsi. La Malvone, già agli arresti per droga, ha avuto ancora i domiciliari per lo spaccio di cocaina fino a 80 euro il grammo, ma non per usura trattandosi di fatti del 2017 - 2018.
“Reati di indubbia gravità", secondo il gip. Le incensurate Gargano e Ciarelli hanno evidenziato "capacità intimidatoria connessa a collegamenti con più ampi contesti criminali. Non si giustifica l’erogazione di somme di gran lunga eccedenti quelle originariamente concordate in sede di prestito”. Alla Gargano vanno 20.750 euro versati in due trance, 16.300 euro entro il 2021 e 4.200 euro dati a gennaio - febbraio 2022. La Ciarelli presta invece 10 mila euro in due fasi, regali della comunione del figlio, e 7 rate da 600 euro per arrivare a 16.200 euro. Tassi usurai di volta in volta che sfondavano il muro del 141%, 131%, fino al 5 mila %. Incubo e minacce per la vittima iniziate a giugno 2021. Col patteggiamento non si è potuta costituire parte civile, patrocinata dall’avvocato Daniela Giancristofaro che ora ricorrerà in sede civile. 21 feb. 2023
WALTER BERGHELLA
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