Cocaina da vendere alla movida della Vucciria di Palermo. E crack piazzato con la copertura della mafia. Ieri sono state emesse 10 misure cautelari dal gip del capoluogo di regione siciliano, su richiesta della Dda e a seguito d’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Palermo.
Le misure in carcere sono otto, poi c’ è un domiciliare e, per una donna, l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le accuse principali sono di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti e spaccio di cocaina e crack.
Il procedimento è una seconda tranche dell'indagine culminata ad aprile del 2022 con l'operazione “Porta dei Greci” e colpisce le organizzazioni criminali che operano nel mercato storico della Vucciria che ricade nel mandamento mafioso palermitano di Porta Nuova.
Nelle intercettazioni lo stupefacente veniva indicato come “Macchina, birra o frutta”. Nella piazza di spaccio la vendita era organizzata con turni di lavoro e i pusher a fine turno si scambiavano anche il cellulare utilizzato per le prenotazioni. Trovate due case adibite a vendita di droga e una dove sono saltate fuori armi e bossoli.
Da sempre chi spaccia alla Vucciria deve essere autorizzato dai boss di Porta Nuova. Fino al 2022 a gestire la piazza, secondo la ricostruzione della Direzione distrettuale antimafia, sarebbe stato Leonardo Marino, 34 anni, già arrestato nel blitz denominato “Vento” e ora raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare nel carcere di Villa Stanazzo, a Lanciano (Ch).
Dal 2024 il capo mafioso è sotto alta sorveglianza ed è recluso per associazione mafiosa, il famigerato 416 bis.
I carabinieri di Lanciano gli hanno consegnato il provvedimento di buon’ora. L'uomo è giunto nel supercarcere a fine della scorsa estate ed ha continuato a gestire il malaffare con la sua terra d'origine. In un anno in carcere scovati e sequestrati più di cento telefonini. Lanciano non è tradizionalmente una piazza di vendita di droga ma lo è stata, di transito, prima che una grande quantità di cocaina sbarcasse in Sicilia. Droga che non si esclude possa essere stata acquistata sulla più organizzata zona di Pescara.
Marino, il cui nome ha aperto l’elenco degli arrestati, è nipote di Teresa, moglie del boss Tommaso Lo Presti. Tra gli arrestati anche il fratello Giovan Battista Marino, 49 anni, nella cui casa è stata occultata una pistola semiautomatica calibro 7.65. Altri provvedimenti in carcere riguardano Luigi Abate, 28 anni, Francesco Lo Gelfo, 28 anni, Gaetano Sorrentino, 32 anni, Vincenzo Di Giovanni, 25 anni, Salvatore Sammartino, di 57, Pietro Presti. Ai domiciliari è andato Maurizio Fecarotta, 47 anni. 24 gen. 2024
WALTER BERGHELLA
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