Addio al sogno di... Iaia. La bimba, malata di cancro, adottata dall'Abruzzo e dall'Italia intera, e' morta
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Il sogno si è interrotto, bruscamente: non ce l'ha fatta Iaia, 9 anni, che per lunghissimo tempo ha combattuto contro il neuroblastoma che l'affliggeva. 

Ricoverata in ospedale, la bimba, oggi, "è volata in cielo", così come sottolineano i suoi genitori, Ida e Giovanni Orlando, il fratellino e i parenti sulla pagina Facebook "Ilaria onlus". Lei dall'età di 3 anni combatteva contro questa terribile patologia, con diversi ricoveri in America. Da una settimana era rientrata in Italia dopo l'ennesimo summit con i medici negli Stati Uniti al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York; è stata ricoverata in terapia intensiva ed è morta all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

L'Abruzzo e l’Italia intera hanno adottato Iaia - originaria di Roccaraso (Aq), con legami familiari anche a Lanciano (Ch), città dove è nato suo padre, e che risiedeva in Lombardia -, dal 2014, quando c'è stata una straordinaria mobilitazione, con raccolta fondi, permetterle di ricevere cure altamente specializzate negli Usa.
Tutti i tentativi di salvarla dal cancro sono stati inutili. Oggi l'addio. "Dopo averci insegnato ad amare e ad affrontare ogni sfumatura di colore della vita, con l’allegria e la semplicità dei suoi 9 anni, Ilaria è volata in cielo a rendere il Paradiso un posto migliore": questo, sui social, l'annuncio di "mamma, papà, Alessandro e i parenti tutti". Con una foto in bianco e nero delle loro mani unite e che si stringono. 

 Tra il 2014 e il 2015 la catena di solidarietà che coinvolse mezza Italia, l'Abruzzo intero, e che non si è mai fermata, fino a raggiungere gli 800 mila euro, un traguardo che le ha consentito di iniziare le cure oltreoceano. La speranza era quella di annientare il tremendo tumore presso il Memorial Sloan - Kettering Cancer Center, nella Grande Mela. E' qui che un team di medici lavora sull'immunoterapia, cioè cerca di stimolare il sistema immunitario a difendersi dalla malattia. Un tumore molto raro, che colpisce soprattutto neonati e bimbi al di sotto dei 10 anni, che parte da cellule nervose molto primitive presenti nell'embrione e nel feto. Purtroppo ha un impatto devastante su alcune funzioni involontarie come il battito cardiaco, la respirazione, la digestione. Inizialmente Iaia ha reagito bene ai cicli di terapie. "Si tratta di un percorso molto lungo - disse la zia -. Iaia è formidabile, riesce ad affrontare tutto con una forza incredibile. Si è subito ambientata al nuovo scenario, del resto sono 3 anni che è in giro per ospedali, ed è sempre serena. E' una bambina piena di fragilità, eppure nessuno è più grande di lei. E' sempre lei a darci coraggio e se da un lato questa battaglia la sta portando avanti come una guerriera, dall'altro noi ci auguriamo che il suo carattere non cambi mai. Perché merita il meglio e faremo anche l'impossibile".

"Iaia è forte - raccontò la mamma -. E' speciale, sa affascinare chi la conosce per l'incredibile normalità con cui è in grado di affrontare questa patologia. Noi continuiamo ad imparare da lei, che ci sta insegnando ad apprezzare e a cogliere la vita giorno per giorno, perché il futuro non possiamo programmarlo. Ogni giorno in più che passiamo con lei è semplicemente un dono". I funerali martedì in provincia di Bergamo.

03 giugno 2018

Alessandro Di Matteo

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