Si narra che, da queste parti, si aggiri ancora il fantasma senza testa di Corvo De Corvis, barone che, nel 1646, decise, con un editto, di ripristinare lo ius primae noctis, per cui in occasione dello sposalizio di un suo "servo" il nobile poteva sostituirsi al marito nella prima notte di nozze. Qualcuno non gradì tale abuso e decapitò il barone. E', certo, leggenda. Ma il destino del castello di Roccascalegna, pare essere legato... ai matrimoni. Soprattutto da quando sul sito di Cnn Travel è comparso che l'antica fortezza si può affittare, per il giorno dei fiori d'arancio, alla modica somma di 100 dollari, circa 90 euro. E allora, negli States, tutti pazzi per Roccascalegna. "La prima chiamata - racconta Domenico Giangiordano, sindaco del paese, 1.200 anime tra le colline del Sangro, - è arrivata da San Francisco. E, a seguire, telefonini e mail del Comune e della Pro loco intasati... Tutti a chiedere come il castello possa essere preso in affitto, ad una cifra contenuta, per ricorrenze ed eventi. Ci ha telefonato persino un'associazione che si occupa di scambisti". E poi agenzie dall'Olanda, dalla Tunisia, dalla Turchia, wedding planner di mezza Italia. 

"In realtà - spiega Giangiordano - i prezzi sono un po' più elevati, alla fine arriviamo ai 250-300 euro, ma sono comunque contenuti. Si tratta di una piccola tassa. Il nostro obiettivo - precisa - non è quello di riuscire a guadagnare. Vogliamo invece utilizzare questa location, unica, per incentivare l’economia locale. Intendiamo quindi portare qui una clientela sempre maggiore, appassionata di luoghi fuori dal comune”. Cifre irrisorie, rispetto a posti da favola. Che, in pochi anni, hanno conosciuto fama mondiale. Con i turisti che sono passati da 5-6 mila del 2013 ad oltre 35 mila attuali all'anno. Con il borgo che viene preso d'assalto durante le feste e nei week end. "In certi momenti è persino impossibile muoversi tra i vicoli, tanta è la folla", raccontano in uno dei bar del centro. "Da un inesorabile spopolamento - riprende Giangiordano - siamo passati ad un fiorire di attività". Sono spuntati bed and breakfast, una locanda, un ristorante, una bottega artigianale. Oltre ai tanti agriturismi, ai piccoli produttori di tipicità, come il miele o sottoli e sottaceti esportati all'estero. Le frotte di visitatori che sempre più di frequente calcano le viuzze hanno "resuscitato" rivendite che languivano e messo in moto estro ed ingegno. Così Anna Maria Olivieri, fornaia, s'è inventata il pane porchettato. Un unicum, porchetta cotta inglobata nell'impasto del pane, e il risultato è... "Decine di migliaia di like sui social e un successo commerciale". Così, a ridosso del maniero, è nato un micro birrificio artigianale gestito da giovani. Roccascalegna, con la sua rocca medievale, tra i borghi accoglienti del Touring. Roccascalegna su una delle copertine del nuovo sito del Parlamento europeo "What Europe does for me". 
 
Roccascalegna al centro di un concorso di idee internazionale - 586 i progetti presentati - dello Young Architects Competitions per la realizzazione di un osservatorio astronomico. Roccascalegna inserita nella guida "100 Mete d'Italia" e premiata il 6 dicembre scorso al Senato per aver implementato le attività legate al turismo. Roccascalegna nel cinema e nella tv. "Dal film "Il racconto dei racconti" ("Tale of tales") del 2015 di Matteo Garrone, in cui il castello è comparso anche sulla locandina - evidenzia Giangiordano - è stato un susseguirsi di... cineprese". Di recente è arrivata Netflix perché voleva realizzare una puntata del crime thriller "Suburra". “Che è saltata per problemi logistici”. Sono giunti quelli di Mastershef. "Ma impossibile, non essendoci neppure un ascensore, portare in cima al castello 10 cucine" Ci sono state troupe per conto di Alberto Angela che va alla scoperta della "Penisola dei tesori". Vi hanno girato, come pure nelle gole di Fara San Martino e nell'eremo di Santo Spirito a Roccamorice, esterni della serie kolossal "Il nome della rosa", tratto dal romanzo di Umberto Eco; con protagonisti John Turturro e Rupert Everett. E' un fiore all'occhiello delle produzioni internazionali Rai e sarà sul primo canale la prossima primavera. "E dire - riflette Giangiordano - che è cominciata con un poster del castello con cui, da qui, durante il primo mandato della mia amministrazione, ci siamo recati a Roma all'Agenzia del Demanio... Sembravamo Totò e Peppino...". Ma qualcosa, in breve, è cambiato. "Anche se - si rammarica il primo cittadino - mancano le infrastrutture. Non c'è neppure una via decente che porti da noi". Dove si arriva salendo una provinciale, ridotta ad una scandalosa mulattiera. 
 
 Serena Giannico
 
Intervista video al sindaco, Domenico Giangiordano.
Video a cura di Massimiliano Brutti.
 
13 dicembre 2018
 
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