Passi in avanti per il riconoscimento della "transumanza" come patrimonio Unesco.
Al ministero dell'Ambiente si è tenuta una riunione delle comunità della "Transumanza", candidata ufficialmente dal Governo italiano a diventare patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. I lavori sono stati aperti dal ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, e sono stati coordinati da Pier Luigi Petrillo, capo di gabinetto del ministro e autore del dossier di candidatura.
La decisione finale spetterà al Comitato intergovernativo dell'Unesco (un organo che riunisce i rappresentanti degli oltre 170 Stati parte della Convenzione Unesco) che si riunirà a Bogotà, in Colombia, dal 9 al 14 dicembre prossimi.
"Sono sicuro - ha detto Costa - che questo riconoscimento, qualora dovesse essere confermato, agirà da stimolo per promuovere quelle conoscenze tradizionali che testimoniano un rapporto virtuoso tra uomo e natura. La transumanza svolge un ruolo attivo per la conservazione della biodiversità, contribuisce a monitorare il territorio e a salvaguardare la qualità delle risorse eco-sistemiche, assicurando il benessere degli animali. Mettere in contatto i nostri giovani con questa eredità ed avvicinarli lungo i tratturi e nelle aree protette in cui ogni anno la transumanza si svolge, è alla base dell'azione stiamo intraprendendo, proprio in queste ore, per istituire zone economiche ambientali nei parchi così da ottenere una più efficace salvaguardia degli ecosistemi e benefici economici per chiunque vive e lavora in queste aree".
La candidatura della "transumanza» ha coinvolto direttamente, in Italia, la Puglia con il Parco nazionale del Gargano; il Molise, l'Abruzzo e il Lazio con il relativo Parco nazionale e la città di Amatrice, le zone interne della Campania, i territori della Lombardia, la Val Senales in Trentino Alto-Adige, la Basilicata.
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