Lorenzo continua a segnare. Gol su gol da lassù. Con il silenzio e la solidarietà dei suoi genitori che ne onorano la memoria. Anna D’Ovidio e Pasquale Costantini, infatti, portano avanti quello che era il sogno di tanti che si sono mobilitati nel segno di Lorenzo Costantini. Fare del bene.
E' il 10 novembre del 2014 quando il giocatore della Virtus Lanciano, a soli 20 anni, viene stroncato da una leucemia linfoblastica acuta. Muore a Philadelphia, dove era volato in un tentativo di terapie innovative e di speranza. Più di 600 mila euro i fondi necessari per permettere alla giovane promessa del calcio, che era in odore di serie B, di affrontare le cure necessarie per debellare il terribile male. Una raccolta fondi che, tra cuore e solidarietà, ha mobilitato l'Abruzzo e l'Italia intera. Ma lui non ce l'ha fatta. "Da quel giorno la nostra vita è cambiata, posso dire che la sua morte per me è stata uno spartiacque", ci confida Anna D’Ovidio.
"Volevamo - prosegue la mamma - che il nome di Lorenzo rimanesse vivo nei ricordi di tanti che ci hanno aiutato. Sono ancora eternamente grata a tutti coloro che hanno messo amore e soldi nella vicenda di mio figlio. Mio figlio ha ricevuto tantissimo. Volevo, insieme a mio marito, che nulla andasse perso. E dopo la sua scomparsa, abbiamo prima effettuato donazioni. Poi abbiamo pensato ad un progetto che potesse aiutare tutti coloro che stanno combattendo contro gravi patologie". E' stata costituita la onlus “La casa di Lorenzo”, oggi una struttura che gratuitamente supporta quanti sono a lottare contro il cancro. Dapprima "un appartamento in affitto, poi la collaborazione di professionisti, la nutrizionista, l’avvocato, la psicologa, l’assistente sociale". E' un team che opera ne "La casa di Lorenzo". Da ottobre del 2020 il Comune di Lanciano ha messo a disposizione della onlus un appartamento in piazza Aldo Moro, sopra l’asilo nido. E' lì che il dolore si mischia alla solidarietà, l’accompagnamento alla condivisione.
Com’è che si arriva a "La casa di Lorenzo? Come vi conoscono?" "Arrivano telefonate e non sappiamo spiegarci come. Certamente la vicenda di mio figlio ha toccato molti. Forse la pubblicità, il sito internet (www.lorenzofacciungoal.org)". Di fatto il team di esperti si attiva per dare una mano a chi chiama: "Iniziamo le ricerche sulle strutture. 'Come posso fare per andare a Genova?’ E noi troviamo la strada per arrivare in quell’ospedale".
Da una chiamata nascono incontri. E si apre uno scenario di sofferenza, talvolta anche, purtroppo, di morte. E' la realtà di una onlus che assiste, sulla scia di Lorenzo, soprattutto i malati oncologici. Ma non solo: "Ci contattano anche persone che hanno perso figli, magari per altre cause, o genitori o coniugi, e hanno bisogno dell’assistenza di uno psicologo".
Giungono telefonate da tutta la Penisola "perché il dolore non ha confini": "Tempo fa - dice Anna D'Ovidio - ci ha chiamato un papà da Napoli perché aveva la necessità di inviare il figlio in Spagna per una cura. Alla Asl partenopea ha trovato porte sbarrate: 'Non è possibile’, gli avevano risposto. Noi, con la nostre esperienza, abbiamo invece indirizzato, fra burocrazia e carte necessarie, questa famiglia. Abbiamo istruito anche la Asl sulla pratica… il bambino ha ricevuto le cure dovute". Gol silenziosi. Sorrisi dal Cielo.
A volte l’accoglienza non basta, il male devastante è più forte, ma l’amore non è inutile: "Una signora - viene aggiunto - non era mia riuscita a fare una visita da uno specialista oncologico. Aveva problemi economici. Siamo riusciti ad indirizzarla a Roma. Tutto organizzato: biglietto dell’autobus, taxi, ospedale col primario che l’aspettava...". Poi il professionista ha ‘regalato’ la sua prestazione in memoria di Lorenzo. "Quindi il rientro a Lanciano. La signora, prima di morire, ci ha ringraziato: "Sono finalmente serena, ho fatto una visita che aspettavo da tempo, il medico mi ha spiegato tutto'". Storie uniche, resurrezioni e dolori infiniti: "Una ragazza viene ormai da tre anni, e nonostante una ricaduta, adesso sta bene. Un’altra stava benissimo e dopo poco se n'è andata". E' una casa intrisa di lacrime e sorrisi. Basta una telefonata e si accende una speranza. "Abbiamo accolto due bambine che hanno perso la mamma. Una ragazza alla quale hanno amputato una gamba e più tardi è morta...". Tante storie che si sfiorano e talvolta si intrecciano.
La mamma di Lorenzo ha raccontato la sua esperienza nel libro "Non so dove non so quando" e la onlus va avanti attraverso donazioni, il 5xmille (codice fiscale 90033940694) oppure attraverso gli acquisti dei cesti solidali.
Sono passati quasi sette anni da quella morte, cosa resta di Lorenzo? "Tutto. Tutto al presente, un eterno presente. Ho dovuto prendere atto che una parte della mia vita si è fermata lì…". La voce trema. "Quella di adesso è un’altra vita. Con Lorenzo ho allargato lo sguardo su altre sofferenze che prima non vedevo. Ero impegnata nella mia vita, su me stessa. Adesso anche in quella degli altri". Dopo la pausa estiva "La casa di Lorenzo" riapre le sue porte il prossimo 5 settembre. 01 sett. 2021
Alessandro Di Matteo
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La foto di Lorenzo Costantini è di Federica Roselli