Morte Roberto Caporale in fabbrica ad Atessa. Aperta inchiesta: un indagato
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La Procura ha aperto un fascicolo, con un indagato, per la morte Roberto Caporale, 47 anni, di Lanciano, ucciso da un tubo metallico, di 20 centimetri di lunghezza e del peso di due chili, che è stato espulso, all'improvviso e con violenza, da una pressa vicino a cui stava lavorando.

Un "proiettile" che l'ha colpito al torace, probabilmente dritto al cuore. L'arresto cardiaco è stato immediato e a nulla sono valsi gli aiuti prestati dai colleghi, preparati sul primo soccorso e che hanno tentato di tutto per rianimarlo, prima dell'arrivo dei sanitari del 118.

L'incidente si è verificato ieri mattina nello stabilimento metalmeccanico di Monte Marcone della Proma Spa. Il gruppo ha due fabbriche nella zona industriale della Val di Sangro, l'altra si trova in via Catania. Un rapporto sull'accaduto è stato rimesso al procuratore Mirvana Di Serio che domani conferirà, al medico legale Pietro Falco, l'incarico per l'autopsia che sarà eseguita all'obitorio di Chieti, dove la salma è stata portata dopo l'infortunio.

E sotto inchiesta è finito il datore di lavoro della vittima e responsabile dello stabilimento, A.T., con l'accusa di omicidio colposo. Si tratta anche di un atto dovuto, dato che nei prossimi giorni saranno eseguiti accertamenti irripetibili. Sotto sequestro la postazione dove si è verificata la tragedia, assieme al macchinario che ha "sputato" fuori il pezzo di tubo divenuto arma letale. Le indagini sono state fin qui condotte dalla stazione dei carabinieri di Atessa, comandata dal maresciallo Umberto Giannico.  (LEGGI ANCHE SU INCIDENTE)

Stamane due le ore di sciopero, indette da Fiom Cgil e Fim Cisl, effettuate nell'azienda. Molti operai sono interinali e, sconvolti dall'accaduto, hanno chiesto di poter restare a casa. "Anche lui, Roberto - spiega Andrea De Lutiis, segretario provinciale Chieti Fiom - era precario". Aveva un contratto di somministrazione. "C'è stata - aggiunge - una forte partecipazione allo sciopero. In altre realtà, come alla MA2, la Rsu ha proclamato uno sciopero per manifestare la propria vicinanza e sono tante le rappresentanze sindacali delle aziende della Val di Sangro che ci stanno chiedendo di attivarci per un momento di riflessione specifico sulla sicurezza". Amedeo Nanni, Fim Cisl: "Purtroppo il tema delle morti bianche continua a non essere trattato con l’urgenza che merita. In Italia nel 2023 ci sono stati circa 1.500 lavoratori che hanno perso la vita, un numero altissimo per un Paese che si considera civile. E in provincia di Chieti è andata malissimo. Come sindacato abbiamo anche difficoltà a chiedere iniziative che secondo noi potrebbero aiutare a ridurre gli incidenti, come formazione, aumento degli ispettori nei territori, inserimento di meccanismi premianti per le aziende che investono sulla sicurezza e dure sanzioni per i trasgressori".

"Nel 2022, fonte Inail, ci sono state 23 morti sul lavoro in regione; nel 2023 sono drammaticamente salite a 30. Non è più possibile restare inermi di fronte a questi dati e le parole, seppure di cordoglio, di vicinanza e di solidarietà alle famiglie colpite da queste tragedie, non bastano più”, sottolinea il coordinatore generale di Uilm Abruzzo, Nicola Manzi. "E' necessario - prosegue - trovare tutti gli strumenti per costringere le aziende ad applicare le norme in materia di sicurezza. Il Testo unico esistente è uno dei più efficaci e all’avanguardia del mondo e recepisce numerose direttive europee, il problema è la sua applicazione e diffusione nelle fabbriche, siano esse capannoni con poche decine di operai oppure multinazionali. I lavoratori – rimarca il segretario Uilm – devono essere messi costantemente al corrente delle norme da applicare praticamente per la loro salute e sicurezza. L’ignoranza delle regole o la loro non applicazione è un’urgenza alla quale dobbiamo mettere fine. Per questa ragione facciamo appello per indire un’ora di assemblea specifica, al fine di richiamare all’attenzione dei lavoratori il problema della sicurezza".

In un post su Facebook l’amministrazione comunale di Atessa si stringe “alla famiglia segnata dalla  perdita di Roberto, con la consapevolezza che c’è ancora tanto da fare per la sicurezza sul lavoro in Abruzzo”. E sempre sui social, un cugino della vittima, Adriano, scrive: Ogni tua foto che guardo in questo momento mi fa piangere. Se avessi saputo che il nostro scambio di messaggi di ieri sarebbe stato l'ultimo, ti avrei detto parole più sentite. Ma in questo momento, non mi vengono le parole giuste per descrivere la persona meravigliosa che eri, o come mi sento. I miei pensieri in questo momento sono con tua mamma Antonella, con tua sorella Francesca, con la tua compagna Valentina, e con tutti i nostri parenti. Sentite condoglianze a tutti. Addio Roberto. Tuo papà ti aspetta al di là a braccia aperte”. 16 gen. 2024

SERENA GIANNICO

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