Schianto mortale nell'Aquilano. 'Professionista impeccabile': amici e colleghi ricordano Ariodante. Domani i funerali a Lanciano
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"Motodipendente": così si definiva sul suo profilo Facebook. E sulla sua adorata due ruote ha chiuso la propria esistenza. 

“Faccio un salto in moto nell’Aquilano”: Arturo Ariodante, 55 anni, di Lanciano (Ch), smontando dal turno di lavoro come infermiere gessista, ha salutato, così, ieri, il responsabile del reparto Ortopedia del "Renzetti", Luigi De Fanis. 

Poche ore più tardi, intorno alle 18, la tragedia si è consumata sulla strada regionale 487 da Passo San Leonardo verso Pacentro (Aq), al chilometro 44: alla guida della sua Ktm l'infermiere si è improvvisamente schiantato su una parete rocciosa che costeggia l'arteria. Dietro di lui c'erano due amici, che hanno provato a soccorrerlo, senza esito. Un dramma che ha lasciato sgomenta Lanciano (Ch) e il personale sanitario del Renzetti.

Stamani il pm di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha concesso il nulla osta per la sepoltura dopo la ricognizione cadaverica esterna che ha verificato quale causa del decesso un gravissimo politrauma. Quanto alla dinamica, su cui hanno lavorato i carabinieri di Sulmona, potrebbe esserci una fatale distrazione del centauro che non si esclude possa esserci girato un attimo mentre guidava. Non ci sarebbero concause esterne.

Indicibile il dolore della moglie Patrizia, anch’ella infermiera a Chirurgia, dei figli Francesca e Giacomo, della madre Palma e degli altri congiunti. I funerali si svolgeranno domani, alle 17.30, nella chiesa del Sacro Cuore, ad Olmo di Riccio, quartiere dove abitava. Camera ardente allestita al cimitero di Lanciano.

 “Siamo devastati, Arturo era un infermiere modello – lo ricorda il dottor De Fanis - . Era il primario della sala gessi. Un vero capo, con grande capacità di lavoro e di guidare e formare i giovani”. Un reparto squassato dalla tristezza appena giunta la notizia della morte di Arturo, autentica colonna di un settore cruciale per l’Unità operativa. “Non è retorica dire che era una persona splendida e un grande professionista – aggiunge De Fanis - un esempio per tutti: sempre disponibile, pronto a fare turni aggiuntivi, a prolungare l’orario di servizio, senza mai dire un no. Fino a ieri, quando è venuto a dare una mano in sala operatoria, prima di salutarmi dicendo che andava a fare un giro nell’Aquilano. E’ stato una guida straordinaria per gli altri tre operatori della sala gessi, tutor per gli studenti di Scienze Infermieristiche, mettendo in campo la sua capacità di seguire i ragazzi in modo impeccabile. Per la nostra Azienda è una perdita gravissima, e per tutti noi, umanamente, un dolore straziante”. La Direzione Asl si unisce al cordoglio dei sanitari ed esprime alla famiglia i sentimenti di vera partecipazione al dolore, ricordando il valore dell'uomo e le qualità del professionista. 

E un suo amico, Nicola Ranalli, sui social, scrive: "Sono grato alla vita per averti frequentato tanto negli ultimi 10 anni. Ci hai conquistato tutti. Sei stato il collante dell'amicizia vera, leale, corretta... di una simpatia e semplicità che ci catturava. Quando ci siamo conosciuti... eri orgoglioso di organizzare giri con me come guida... Il tuo amore per la Ducati che sentivi tua. il mio disappunto quando mi avevi detto della Ktm. Chissà, forse la rossa non ti avrebbe tradito. L'umiltà ed il tuo immenso cuore erano pregi rari che conserveremo tutti noi che ti abbiamo vissuto. Grazie Artù". 08 ago. 2024

WALTER BERGHELLA 

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