L’insurrezione di Lanciano (Ch) contro l’oppressione nazi-fascista del 5-6 ottobre 1943, ottant'anni dopo, per Fratelli d'Italia di Lanciano, non è memoria da rispettare, non è Storia, non è safrificio per la libertà, non sono fucilate, sangue, bombardamenti, incendi e carri armati... E' invece, come scrive in un comunicato da far rigirare nella tomba tutti quelli che morirono nella Rivolta,... "una rievocazione storica...". Equiparata, quindi, al Mastrogiurato. Eh sì, via dunque con bandiere e rulli di tamburi. E perché no, si indossino pure i costumi d'epoca...
Riportiamo, di seguito, il comunicato:
"In occasione della commemorazione dei “Martiri ottobrini” la città ha assistito impietrita ad una parata di bambini inspiegabilmente adornati con fazzoletto rosso al collo. Una rievocazione storica che ha voluto forzatamente far leva sui piccoli studenti delle scuole materne ed elementari, oggetto privilegiato dell’azione proselitistica-ideologica partorita da una ben identificabile fazione politica, che ha deliberatamente trasformato una festa cittadina in una parata politicizzata e “partigiana” (nel più profondo senso etimologico del termine), cui fine ultimo è sembrato essere l’identificazione del “nemico” da eliminare. Un nemico che qualche fazioso, in un fantasioso parallelismo con il quotidiano, crede si aggiri ancora dietro l’angolo, nelle strade, nei palazzi, nelle scuole e nelle istituzioni di Lanciano. Vorremmo capire con quali fondi e con quale diritto di supremazia etico-morale una scuola acquista centinaia di fazzoletti rossi con cui adornare i bambini in piazza? A tal proposito, ci chiediamo anche se i genitori siano stati informati della coreografia grottesca inscenata dalla dirigente scolastica, ex candidata Pd, oppure si é agito “invisi parentibus”, forti di una sedicente supremazia morale che prevarica, evidentemente, anche la volontà genitoriale? Non possiamo tollerare che una persona che ricopre l’importante ruolo di dirigente scolastico inculchi le Sua ossessione ideologica alle nuove generazioni nell’unico obiettivo d’indottrinarne le menti. Una scuola che insegna ai suoi alunni “Bella ciao”, glissando sull’inno di Mameli, che permette ad attori esterni di legare fazzoletti rossi al collo dei più piccoli, utilizzandone le immagini (neanche oscurate come la legge prevede), in servizi fotografici dedicati, beh, é una scuola profondamente malata che ha perso la sua vera finalità pubblica: non più luogo ludico e d’apprendimento ma campo di faziosa propaganda ed indottrinamento politico. I bambini sono il futuro, e Noi vogliamo un futuro edificato sulle fondamenta di valori quali l’integrità, l’imparzialità, la libertà d’espressione e di pensiero, non un futuro distopico piegato all’elitarismo dei sedicenti “buoni”. Questo becero tentativo di naturalizzare la “violenza” camuffandola da “Memoria”, non può e non deve passare ancora inosservato. Chi ha sbagliato é giusto che paghi. La dirigente scolastica che ha dato vita a questo delirio non autorizzato deve delle spiegazioni alla città e alle famiglie, altrimenti rassegni le dimissioni e lasci in pace le nostre scuole e i nostri piccoli".
Fin qui le elucubrazioni di partito. Di un partito a cui bisogna rammentare che le cerimonie per ricordare la Rivolta lancianese, legata alla Resistenza del Sud che si è sviluppata nell’autunno del ’43 lungo la Linea Gustav, fu portata avanti da quella che, a livello nazionale, è storicamente riconosciuta come Brigata partigiana “Trentino La Barba”. Morirono in 23: Vincenzo Bianco, Giovanni Calabrò, Giuseppe Castiglione, Achille Cuonzo, Adamo Giangiulio, Giuseppe Rosato, Giuseppe Marsilio, Raffaele Stella, Trentino La Barba, Remo Falcone, Nicolino Trozzi, Domenico Solaro, Maria Auricchio, Gilbe Cicchitti, Giovanni De Chellis, Gaetano Di Campli, Giuseppe Iacobitti, Dora Manzitti, Giuseppe Orfeo, Francesco Paolo Piccirilli, Leopoldi Salerno, Pierino Sammaccicia e Camillo Trozzi. E, quest'anno, ci sono state le commemorazioni per gli ottant'anni della Rivolta in cui questi giovani hanno perso la vita e per cui la città è stata insignita della Medaglia d'oro al Valor militare. Commemorazioni, sono state, non... "festa cittadina", non "rievocazione storica".
Invece ecco un elenco di rievocazioni storiche da non perdere in Italia: Targa Florio Classica – Sicilia; Giornate Medievali – Festa della Falconeria – Melfi; Carnevale Asburgico – Madonna di Campiglio; Festa della Sensa – Venezia; Corsa all'Anello – Narni; Palio della Balestra – Gubbio; Festa del Redentore – Venezia; Partita a Scacchi di Marostica... 12 ott. 2023
SERENA GIANNICO
@RIPRODUZIONE VIETATA