Cassazione e autovelox. Polemiche a Pescara: 'Ai Colli 20mila multe, forse tutte illegittime'

A Pescara il capogruppo comunale del Partito Democratico, Piero Giampietro, protesta dopo la sentenza con cui la Cassazione ha da pochi giorni definitivamente giudicato illegittime le sanzioni elevate da autovelox non omologati, come quello che l'amministrazione di centrodestra aveva messo in Via di Sotto, scatenando un mare di polemiche (nonché una pioggia di multe).

Tutto ciò, secondo l'esponente Dem, “dimostra non solo che noi consiglieri comunali e regionali del Pd e i cittadini ricorrenti avevamo ragione, ma che il sindaco Masci e la sua giunta, dopo aver snobbato i nostri avvertimenti che si basavano esattamente su questi presupposti, si sono accaniti contro i cittadini, portandoli in tribunale e costringendoli anche a pagare gli avvocati. Qualcuno ora chieda scusa”. 

Giampietro sottolinea che “la mancata omologazione era esattamente il punto sul quale abbiamo chiesto alla giunta Masci di fermarsi, e la giunta era stata dunque avvertita di ciò che non andava, a nostro giudizio, nel contratto con la ditta che aveva affittato al Comune i dispositivi non omologati. D’altronde la giurisprudenza sia di legittimità che di merito si è pronunciata ampiamente sulla necessità dell’omologazione delle apparecchiature di rilevamento di velocità, così come il Codice della Strada non lascia dubbi interpretativi.​ Il Comune invece ha insistito nel qualificare come equivalenti sia l’approvazione che l’omologazione delle apparecchiature, sbagliando. Nessuno nel centrodestra dunque può dire che non sapeva”.

Tuttavia, evidenzia il capogruppo Pd, “in un delirio di prepotenza il centrodestra ha deciso di non ascoltare, di elevare oltre 20mila sanzioni ai cittadini dei Colli per milioni di euro, di portare in tribunale chi si azzardava a ricorrere al giudice di pace. Una pagina davvero brutta per le istituzioni, tanto più che dopo pochi mesi l’autovelox é stato rimosso senza nessun intervento di radicale miglioramento della sicurezza di Via di Sotto, a dimostrazione che si trattava di un bancomat per finanziare, chissà, il buco nero di Viale Marconi. Sia chiaro: questa sentenza non è una soddisfazione, perché dietro alla vicenda di Via di Sotto ci sono famiglie finite in difficoltà per pagare decine di sanzioni ricevute per aver superato di poco i 30 chilometri orari, per di più vicino a casa. Ci aspettiamo almeno che la giunta Masci chieda scusa ai pescaresi per averli sanzionati del tutto illegittimamente, nonostante gli avvertimenti del Pd e dei comitati, per poi scappare dai Colli senza alcun miglioramento della strada”, conclude Giampietro. 23 apr. 2024

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