Migranti sgomberati da Castelnuovo di Porto e trasferiti nel Teramano
Sgomberati e in parte portati in Abruzzo. Un centinaio di migranti richiedenti asilo è stato trasferito, tra le contestazioni, dal Cara di Castelnuovo di Porto (Roma). I primi 30 erano partiti il 22 gennaio, mentre ieri tre pullman ne hanno spostati 75 tra Molise, Marche e Abruzzo.
La partenza è avvenuta in un clima di forte tensione. Rossella Muroni, deputata di Leu, ha bloccato l'uscita di un pullman con i migranti che stavano lasciando il centro di accoglienza e il mezzo è stato costretto a rientrare.
Sul profilo Twitter la parlamentare scrive: "Bambini, donne, uomini, vogliamo solo sapere dove vanno e che condizioni troveranno. Restiamo umani per favore". E poi: "Stiamo parlando di persone e non di animali. Persone che hanno diritto di sapere dove vanno e madri che devono sapere se stasera potranno dare da mangiare ai propri figli. Il piano è già stato scritto e l'obiettivo è di svuotare il centro. Non metto in discussione l'atto ma il metodo".
Altri migranti oggi sono partiti per Toscana ed Emilia, mentre domani ne saranno trasferiti in Piemonte ulteriori 50. Il centro deve essere totalmente chiuso entro il 31 gennaio. "Chi non ha diritto a stare in Italia deve andare via", ha ribadito oggi il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Chi era abusivo prima, è abusivo anche adesso". 
Il centro laziale, secondo il ministro è "una struttura sovradimensionata. Mi hanno chiesto di rinnovare il contratto di affitto per 12 anni al costo di un milione di euro l'anno e spese di gestione di 5 milioni di euro all'anno e io ho risposto di no".

Preoccupato anche il sindaco di Castelnuovo di Porto, Riccardo Travaglini. "Dopo la vicenda di Mafia Capitale - dice - il centro è diventato una struttura di eccellenza. I ragazzi erano parte della nostra comunità". "E' un dramma vero - rincara la dose il parroco della Chiesa di Santa Lucia di Castelnuovo di Porto, José Manuel Torres - Il nostro grande disagio è non avere soluzioni".
Le opposizioni sono sul piede di guerra. "Il ministro Salvini è davvero il ministro dell'inferno. Un inferno nel quale finiscono le persone deboli", sottolinea Monica Cirinnà.

In Abruzzo 26 migranti sono stati assegnati ai Centri di assistenza nei comuni di Teramo, Basciano, Cellino Attanasio, Montorio al Vomano e Torricella Sicura. Si tratta di cinque donne e ventuno uomini, che hanno trascorso già la prima notte nelle nuove sedi di accoglienza. Il trasferimento non ha mancato di sollevare polemiche nel Teramano. Con una nota, Daniele Licheri e Stefano Ciccantelli, segretari regionale e provinciale di Sinistra Italiana, affermano di unirsi "al nostro deputato Nicola Fratoianni nel contestare il metodo brutale utilizzato, perché qui si gioca con la vita delle persone trattate come merci: gli ospiti dovevano essere adeguatamente informati, ricordiamo che l'operazione è partita con un preavviso di sole 24 ore e senza dare notizie ai migranti che vivono nel centro". Poi annunciano che saranno "in prima linea insieme alle associazioni che sul territorio si occupano di accoglienza per verificare che il percorso di inclusione sociale e di integrazione non subisca ulteriori stop".
24 gennaio 2019

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