Non ce l'ha fatta. Si è chiusa, oggi, alle 14.10, la breve vita di Matteo Giansalvo, 18enne di Miglianico (Ch) colpito domenica scorsa, alla testa, in un bisticcio familiare e condannato, subito, al coma irreversibile.
Era ricoverato in condizioni disperate, in Rianimazione, all'ospedale di Pescara. Stamani, diagnosticata la morte encefalica, è scattato il cosiddetto periodo di osservazione, di sei ore, al termine del quale, è stato certificato il decesso.
Il fatto è avvenuto il 17 gennaio, nella casa di famiglia, in contrada Elcine. Il ragazzo è stato colpito alla tempia dal fratello Giuseppe, 21 anni, durante un litigio, all'ora di pranzo, per il possesso di un rullo usato per la tinteggiatura delle pareti. Un solo colpo, alla tempia, sferrato con la parte metallica dell'attrezzo, che ha provocato effetti devastati all'adolescente. Matteo - secondo la ricostruzione effettuata - voleva il rullo, Giuseppe non voleva darglielo. La discussione in camera di Giuseppe, dove a un certo punto Matteo è entrato per prendere il rullo ed è in quel momento che si è arrivati allo scontro perché Giuseppe, in pigiama, si è alzato per riprendersi l'attrezzo. Le mani di entrambi sul rullo, Matteo dalla parte della spugna che però durante la contesa si è sfilato. "Non volevo colpire mio fratello per fargli male, non lo volevo colpire di proposito, non volevo fargli male - dirà Giuseppe, durante l'interrogatorio nella caserma dei carabinieri -. Nel pararmi dal suo colpo, ne è partito un altro, un solo colpo, mi stavo solo difendendo, non ero arrabbiato".
Invece è stato il dramma, di proporzioni immani. Il decesso del fratello minore, che ha riportato lesioni gravissime, e Giuseppe che è agli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio aggravato dai futili motivi. In quel momento in casa c'erano anche la mamma dei due, l'altro fratello e un amico di famiglia.
"Di fronte a un epilogo così tragico di una vicenda già triste e dolorosa, l'unico atteggiamento da assumere è il rispetto, fatto di silenzio e riflessione e, per chi crede, di preghiera": così il sindaco di Miglianico, Fabio Adezio. "Non tocca a nessuno di noi - prosegue - formulare giudizi o dare valutazioni sui particolari della vicenda, sulla quale sta indagando la magistratura con i suoi mezzi e le sue procedure, avvalendosi del lavoro discreto e professionale della nostra stazione carabinieri, comandata dal luogotenente Corrado Perseo. Rimane per tutti - afferma ancora il primo cittadino - il turbamento profondo per il fatto in sé, poiché è stata spezzata in un modo inatteso e tragico, all'interno delle mura domestiche, dove più ci si sente al sicuro, una giovane vita. Tuttavia, occorre anche che tutta la comunità si stringa attorno alla famiglia, toccata in maniera così profonda non solo da un lutto, ma anche da una pesante vicenda che segnerà tutti inevitabilmente". I familiari hanno deciso di donare gli organi di Matteo che "potrà contribuire a salvare altre vite". 19 genn. 2021
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