Vacanze di Natale con increscioso risvolto. Era l'inverno del 2018 e un agognato relax, secondo la magistratura, si è tramutata in una violenza sessuale consumata in una stanza per trattamenti estetici di un noto albergo di un comune montano.
A denunciare è stata una cliente quarantenne che sarebbe finita nelle grinfie di un voglioso massaggiatore. La vicenda è approdata dinanzi al gup del tribunale di Lanciano (Ch), Giovanni Nappi, che ha accolto la richiesta di rito abbreviato per un processo che si terrà l’8 dicembre prossimo, allorquando sarà emessa la sentenza.
Sotto accusa del pm Serena Rossi è A.M., sessantenne, originario della Calabria, dipendente dell'hotel. La Procura frentana, che accusa l’imputato di violenza sessuale aggravata, connotata da modalità insidiose e fraudolente, ha ricostruito i fatti, sostenendo che durante la pratica di un massaggio la ospite del resort, che era prona sul lettino, si è vista prima chiudere repentinamente la porta della sala. Poi l'uomo le avrebbe abbassato i pantaloni ben oltre il punto in cui era necessario per la manipolazione. Quindi con un gesto repentino l’ha presa per i glutei, masturbandosi, e infine ha provato ad avere un rapporto sessuale completo. Mentre lei cercava di divincolarsi, è stata nuovamente spinta a forza sul lettino. Alla fine la malcapitata è riuscita a reagire e a fatica si è sottratta dalla morsa, per poi uscire di corsa dalla camera.
Il difensore dell’imputato, l’avvocato Oscar Nasuti, è pronto a scardinare l’accusa puntando essenzialmente su vari aspetti del capo d’imputazione che non sono mai stati raccontati e menzionati nella denuncia. Per la difesa tuttalpiù si sarebbe potuto trattare di una tentata violenza. L'imputato, incensurato, nega risolutamente l’addebito, e ha chiesto il rito abbreviato, allo stato degli atti, in cui tenterà di dimostrare l’inconsistenza della grave accusa. Quanto alla vittima ha chiesto di costituirsi parte civile fuori udienza, ma la richiesta è stata rigettata.
Sul fronte abusi, il report 2020 del procuratore capo Mirvana Di Serio dà conto dell’aumento del 25 per cento dei reati di violenza sulle donne, a partire da stalking e maltrattamenti.
L’ambito dei soprusi sui minori è altro drammatico, considerato che i fascicoli aperti sono diversi, a breve andranno in aula altri casi dopo il presunto abuso sessuale di un nonno su due nipotine, di 12 e 10 anni, che è stato ammesso giorni fa a rito abbreviato e che sarà giudicato il prossimo 11 ottobre. Proprio incrociando i dati delle Procure italiane, i dati Istat di pochi giorni fa danno conto della violenza consumata sulle donne reato in costante crescita. Basta il dato iniziale secondo cui il 31,5% delle donne tra 16 e 70 anni, pari a 6 milioni 788 mila unità, ha subìto durante la propria vita forma di violenza fisica o sessuale. Fatti che spesso avvengono in ambito famigliare. 25 feb. 2021
Walter Berghella
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