Abusi sessuali su una minorenne in biblioteca, luogo protetto, dove nessuno si aspetta che possano accadere soprusi, vista pure la presenza di tanti adolescenti.
Poi, di colpo, vicino si siede un ragazzo maggiorenne, allora 18 anni, che con un gesto repentino allunga in modo osceno le mani nelle parti intime e palpeggia insistentemente una bimba, che all’epoca aveva 9 anni. Un nuovo filone del già lungo elenco di presunte violenze sessuali aggravate è approdato dinanzi al gup del tribunale di Lanciano, Giovanni Nappi, che ha ammesso l’imputato, difeso dall’avvocato Piacentino Massimiliano Sichetti, al rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica di parte sulla vittima.
Il 25 ottobre prossimo, data del processo, ci sarà anche la sentenza. Il fatto sarebbe avvenuto a novembre 2018 in una biblioteca di un centro confinante con Lanciano. Il giovane, P.I., 21 anni, ha sempre negato gli addebiti. La perizia tende a chiarire meglio le circostanze del caso e verificare l’attendibilità della bambina, patrocinata dall’avvocato Silvio Rustignoli, costituitasi con la famiglia parte civile e che chiede il risarcimento danni. Nell’incidente probatorio, svoltosi ad aprile 2019 in audizione protetta davanti al gip Massimo Canosa, presente il pm Serena Rossi e una psicologa, la piccola, accompagnata dai familiari, ha confermato le accuse riferendo che il turpe episodio sarebbe avvenuto diverse volte. Un racconto lucido quello fatto dalla bimba che solo nell’aspetto temporale, ossia le specifiche date dei fatti, non è riuscita ad essere più precisa.
Stando alle contestazioni mosse, le ore di studio in biblioteca si sarebbero trasformate in momenti di incubo mentre il giovane si approfittava di lei. Sulla vicenda è stata sentita una decina di testimoni. Dopo i primi terribili momenti, la minore si è sfogata prima con alcune care amichette e poi con la mamma. L'imputato respinge le accuse. Si lavora perché si faccia chiarezza. 03 mar. 2021
Walter Berghella
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