Lanciano. Botte da orbi con mazze e cric per un appartamento: in 15 sotto accusa

Mega rissa al quartiere Santa Rita di Lanciano (Ch) tra due rami della famiglia rom dei Guarnieri: la zuffa approda dinanzi al gup, Giovanni Nappi, con due procedimenti giudiziari paralleli, che presto saranno riunificati, e 15 imputati totali.

La sanguinaria bolgia si scatenò la sera del 26 giugno del 2020 nel quartiere più popoloso della città, in via Sabino, tra due fazioni dei Guarnieri, in disaccordo da tempo per questioni economiche ma anche di apparentamenti. Una notte infernale, con cinque feriti, che i terrorizzati residenti ricorderanno per un bel pezzo. Bagarre e botte sfociati poi in 11 provvedimenti cautelari disposti dal gip Riccardo Audino, su indagine della polizia, coordinata dalla dirigente Lucia D’Agostino.

Davanti al gup Nappi, pm Francesco Carusi, sono stati ammessi a rito abbreviato 7 degli 11 imputati del primo fascicolo accusati di rissa aggravata e lesioni, considerato che altri quattro accederanno alla messa in prova per i lavori socialmente utili che sarà deciso il 5 luglio, sentito il piano predisposto dall’Ufficio esecuzione penale esterno di Pescara. E riguarda Angelo Guarnieri, 63 anni; Fioravante Di Rocco, 19 anni; Kevin Guarnieri e Sante Guarnieri.

La maxi rissa fu scatenata per il possesso di un appartamento Ater, prima scambiato e poi voluto indietro. Durante la feroce contesa sono stati utilizzati bastoni, stampelle di metallo, cric di auto, mazze di legno e una cassetta metallica della posta. Per la cosiddetta fazione 1, difesa dagli avvocati Gaetano Pedullà e Lucia Di Battista, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, il successivo 11 luglio, il capofamiglia Gaetano Guarnieri, 61 anni; Sante Guarnieri ed Enzo Manzi; per la fazione 2, difesa dall’avvocato Vincenzo Menicucci, ci sono l’altro capo famiglia Angelo Guarnieri, Gaetano Guarnieri, 38 anni, e Fabrizio Guarnieri. La misura cautelare dell’obbligo di presentazione ha invece riguardato nel complesso delle due fazioni Fioravante Di Rocco, di 19 anni; Demis Manzi, di 22; Federico Cervelli, di 21;  e Kevin Guarnieri, di 22. Giorni prima altri due rom, Tommaso Guarnieri, 41 anni, e Sergio Di Rocco, di 43, erano finiti in carcere su decisione del tribunale di sorveglianza che revocò l’affidamento ai servizi sociali.

Tommaso Guarnieri, che è quello che rivoleva indietro l’appartamento scambiato con la cugina, è stato poi scarcerato per non aver partecipato al furibondo scambio di... vedute, e ora risponde di esercizio arbitrario delle proprie ragioni nel secondo procedimento che vede di nuovo imputati di minacce gravi e danneggiamenti i due Gaetano Guarnieri, di 39 e 62 anni, Kevin e Sante Guarnieri, Demis ed Enzo Manzi, con l’ aggiunta, infine, di tre donne accusate di concorso in rissa e lesioni e si tratta di Spinelli Antonietta, Laura Manzi e Addolorata Guarnieri, queste ultime due difese dall’avvocato Maria Rosaria Pedullà.

Questo secondo filone torna in aula sempre il 5 luglio per decidere sulla richiesta di ammissione a nuovi riti abbreviati, alternativi e remissioni di querele, prima della riunificazione col primo fascicolo già fissato all’8 novembre. L’avvocato Gaetano Pedullà commenta: "Soddisfatto dell’ammissione di alcuni imputati alla messa in prova. L’episodio di rissa pur se grave è rimasto un episodio isolato e fa ben sperare nella riappacificazione con remissioni di querela".  02 mar. 2021

Walter Berghella

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