Lanciano. Spaccio coca e crack. Chieste 10 condanne per 22 anni di carcere

Gli spavaldi erano due che sui loro profili Faceboock, ma anche al telefono, si definivano e si vantavano di essere i "Numero uno" dello spaccio di droga sul mercato di Lanciano (Ch) e dintorni.

Per l’operazione antidroga, denominata appunto "Numero Uno", con 9 provvedimenti cautelari eseguiti il 5 dicembre 2019 e 20 imputati totali, è partito ieri il rito abbreviato. In dieci dinanzi al gup del tribunale di Lanciano, Giovanni Nappi. Per loro il pm Francesco Carusi ha chiesto condanne fino a quasi 7 anni. Dal 2017 a gennaio 2019 su Lanciano è giunta una pioggia di cocaina purissima al 96% che veniva cotta dando vita al crack.

L’inchiesta prese avvio dopo l’arresto, il 22 dicembre 2018, di Federico Irollo, 45 anni, e di suo genero Ciro Ienco, 25 anni, napoletani d’origine, ritenuti al vertice dell’organizzazione e già condannati a 6,8 e 6 anni di reclusione. Sono imputati pure in questo processo. Specie Irollo sarebbe colluso col clan camorristico Vollaro. A dicembre vennero anche sequestrati 100 grammi di coca, 130 di hashish e piante di cannabis indica pronta per il mercato locale. L’indagine, della polizia di Lanciano, ha documentato 200 cessioni di droga e sostanze psicotrope, come metadone e psicofarmaci Depakim e Benzodiazepina.

Ieri, dopo la requisitoria, il pm ha chiesto condanne per Ciro Iengo a 6 anni e 8 mesi e 41. 336 euro di multa; per Gasperino Trivilini, 41 anni, 4 anni e 8 mesi e 26.600 euro;  Gabriele Iacovella, 26 anni, 4 anni, 4 mesi e 30 giorni più 22 mila euro; Antonio Costabile, 37 anni, 2 anni e 8 mesi e 11.555 mila euro; Andrea Pierini, 42 anni, un anno e 4 mila euro di multa. Seguono Giuseppe D’Urso, 42 anni, 10 mesi e 2 mila di multa;  Renato Tosuni, 27 anni, 8 mesi e 800 euro; 8 mesi pure per Alessio Fanci che di multa ha mille euro; Bruno Tosuni, 21 anni, 4 mesi e 800 euro. Per l’assenza della difesa di Nazario Boscarino, 23 anni, la decisione del pm sarà illustrata il 29 marzo quando è prevista la sentenza. Per ora chieste condanne per 22 anni e 4 mesi totali. Pronta la controffensiva del composito collegio di difesa.

Il 5 ottobre scorso lo stesso gup aveva deciso il rinvio a giudizio, con processo ordinario, per  Federico Irollo, Andrea Toppi, Giuseppe De Benedetto, Gennaro Gargiulo, Rubel Toribio, Camillo Musa, Franco Montebello,  poi col patteggiamento a 2 mesi di reclusione e 2 mila euro di multa condanna per Federico Di Nenno e messa alla prova per William Pace, con processo sospeso, infine per difetto di notifica posizione stralciata di Dennis Di Biase.

"La peculiarità dell’illecita attività – chiarì il vice questore Lucia D’Agostino - è stata introdurre sul mercato direttamente la cocaina cotta, sia per l’ottima qualità che per metodologia di preparazione utilizzando eccipienti come ammoniaca, bicarbonato e mannite, caratteristica delle organizzazioni criminali di stampo mafioso". Per qualità la cocaina in arrivo da Napoli veniva definita la "bomba", oltre un chilo fino a 2.500 euro, ma ottimo pure l’hashish, venduto a 15 euro la dose. "E che è Plutonio", contestò un acquirente.

Droga ceduta anche a Rancitelli di Pescara. Tanta la marijuana venduta con acquisti fino 3 chili per volta. "Disarticolato un sodalizio criminale dedito alla produzione, detenzione, trasformazione e spaccio stupefacenti":commentò l’allora questore Ruggiero Borzacchiello. Oltre a Lanciano imputati residenti a Castel Frentano, Fossacesia, Atessa, Filetto, Fara San Martino, Santa Maria Imbaro. 09 mar. 2021

Walter Berghella

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