Incendio a Sant'Eusanio del Sangro. Dimesso dall'ospedale, vagava per strada con bende, pigiama e pantofole...
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Vagava, ieri mattina, sulla Variante Frentana, con la faccia e le mani bendate per le bruciature, in ciabatte da camera e con indosso il solo pigiama, mentre tirava il vento sferzante e ghiacciato che ha caratterizzato gli ultimi giorni di maltempo. 

Erano da poco passate le 8 quando l'uomo, 41 anni, di origini indiane, che risiede a Sant'Eusanio del Sangro (Ch) con la famiglia e che è rimasto ferito, lo scorso 28 novembre, in un incendio che ha devastato la sua abitazione, è stato avvistato per strada da un connazionale di Castel Frentano (Ch) che transitava in macchina per Lanciano (Ch). L'automobilista ha telefonato immediatamente ad alcuni conoscenti a Sant'Eusanio per avvisarli di quella strana e inusuale scena. "Che ci fa lui - ha detto - nei pressi del centro commerciale Oasi, a piedi, in quelle condizioni?"

Nel giro di qualche minuto alcuni amici sono saliti in macchina e si sono messi alla ricerca del malcapitato. Che sì, vero, era sulla Variante, nel traffico, alla mercé del gelo invernale, pieno di fasciature, con una busta con i suoi vestiti bruciati in mano... Il suo obiettivo era, probabilmente, di tornare in paese, a Sant'Eusanio, per avere notizie del figlio piccolo e della moglie, anche loro ustionati e intossicati nel rogo di casa, che è andata distrutta. Mamma e bimbo, dopo le prime cure negli ospedali abruzzesi, sono stati trasferiti a Roma, per essere sottoposti a terapie adeguate. Il papà, invece, ferito in maniera più lieve, è stato portato all'ospedale "Renzetti" a Lanciano (Ch). Qui è stato ricoverato nel repartino del Pronto soccorso.

Fino a ieri mattina, quando, sentendosi isolato, completamente disorientato e confuso, non sapendo nulla dei suoi congiunti, non parlando italiano, non avendo un telefonino con sé, ha chiesto di essere dimesso. "Su sua insistenza - conferma, ad Abruzzolive.tv, il sindaco di Sant'Eusanio, Raffaele Verratti, subito informato della questione dai suoi concittadini - l'hanno lasciato andare via. Senza assicurarsi che ci fosse qualcuno a prensersene cura, senza abiti adeguati, in condizioni che... non saprei definire... Col solo pigiama, come è stato trovato; faccia seminascosta dalle bende, senza prescrivergli neppure una terapia da seguire, senza un'assistenza psicologica dopo il trauma vissuto... L'ultima scena che aveva visto era stata quella del figlio lanciato dal balcone per salvarlo da fiamme e fumo che invadevano le stanze...".

L'uomo è stato recuperato per strada, intirizzito, in balìa del freddo, tremava, era in uno stato deplorevole, e riportato in ospedale. 

Il primo cittadino ha telefonato al Pronto soccorso insistendo affinché il paziente fosse di nuovo ricoverato. Alla fine è saltato fuori un posto letto dove ha potuto sistemarsi. "Ma, pure se l'ha chiesto lui ai sanitari, pure se si è intestardito , - riprende Verratti - come si fa a dimettere una persona in queste condizioni? Almeno avrebbero potuto contattarmi, dato che il mio numero ce l'hanno in ospedale, per avvertirmi di quanto stava accadendo".

Vicenda che, alla fine, potrebbe anche sfociare in un esposto alla magistratura. Per la leggerezza con cui è stata fronteggiata, a livello sanitario e umano, una situazione alquanto delicata e drammatica. 02 dic. 2024

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