Con le varianti ormai da tempo in circolo e i contagi che non accennano a calare, da domenica quasi metà del Paese rischia di finire in arancione, con l'Abruzzo che sembra invece destinato alla zona rossa.
La certificazione arriverà però soltanto con la pubblicazione dei nuovi dati del monitoraggio, mentre il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi è già al lavoro per 'snellire' il Comitato Tecnico Scientifico e creare una cabina di regia dei ministri che tenga conto non solo dell'aspetto normativo dei provvedimenti ma, contestualmente, anche di quello economico per evitare un nuovo "caso sci". Sul tavolo anche le nuove misure che dovranno essere prese già dalla prossima settimana quando scadrà il decreto che vieta lo spostamento tra regioni, già prorogato una prima volta proprio fino al 25 febbraio. L'attesa è tutta rivolta dunque a domani quando saranno pubblicati i nuovi dati del monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità.
Le regioni più a rischio sono Lombardia (dove da oggi quattro comuni sono in lockdown), Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Marche. La situazione più delicata è quella dell'Abruzzo dove ci sono già due province in... rosso, quelle di Pescara e Chieti, dove la variante inglese incide sul 65% dei contagi. Da venerdì, però, c'è il serio rischio che l'intera regione sfori l'indice Rt 1.25 (il limite per passare in rosso).
Nelle ultime ore ci sono stati 15 nuovi ricoveri, che fanno salire il totale a 615. Per vedere numeri così alti bisogna tornare alla metà di dicembre 2020, quando il trend era in calo dopo il picco di novembre. Una settimana fa erano 548, due settimane fa erano 474. Il tasso di occupazione delle terapie intensive è 33,3%, a fronte di una soglia di allarme pari al 30%.
Sempre più forte la pressione sull'ospedale di Pescara, a causa dei numeri in aumento e dei tanti ricoveri. Il Covid Hospital - struttura realizzata in tempi record nell'estate 2020 - è al completo ed è stato necessario riconvertire in aree Covid alcuni reparti dell'ospedale principale. Nel capoluogo adriatico l'intera catena di gestione dell'emergenza - dal 118 al Pronto soccorso alle aree di degenza - è in affanno da giorni. Decine i pazienti già trasferiti in altre strutture sanitarie, soprattutto all'Aquila.
Al momento l'Abruzzo fa registrare la situazione più delicata dello Stivale.
Nel giorno in cui il bollettino nazionale fa registrare 12.074 nuovi casi, 369 vittime e un tasso di positività del 4,1%, a preoccupare non sono solo i dati sui nuovi ricoverati, in aumento, ma anche la diffusione delle varianti che, stando alle parole degli scienziati, andrebbero immediatamente isolate. Ieri, per esempio, a Napoli è stato rintracciato un ceppo molto raro del virus (appena 100 casi nel mondo), comparso per la prima volta in Italia. Oggi è stata la Basilicata ad individuare la variante inglese - già diffusa in Lombardia e in altre regioni - mentre in Toscana ci sarebbe un caso di variante brasiliana, così come accertato già in Veneto e in Abruzzo, nell'Aquilano. 17 feb. 2021
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