Casalbordino. Esposto  per 'la distruzione' della spiaggia e delle sue specie protette
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No alle ruspe nelle spiagge popolate da specie tutelate.

Per ciò è partito un esposto alla Procura di Vasto, ai carabinieri forestali, alla Guardia costiera, alla Guardia di Finanza sulla "distruzione avvenuta, sul litorale di Casalbordino, di un sito storico di nidificazione del fratino", specie protetta a livello europeo". In più viene segnalata "la devastazione di vegetazione, come la spettacolare e  rarissima camomilla delle spiagge", ritenuta "gravemente minacciata" e protetta da una Legge regionale del 1979.

A chiedere alla magistratura e alle forze dell’ordine "controlli e verifiche sulla responsabilità di quanto accaduto" sono la Stazione ornitologica abruzzese (Soa) e il Gruppo Fratino Vasto, associazioni che nei giorni scorsi hanno proprio contestato gli interventi di "aratura" dell’arenile con mezzi meccanici, disposti dal Comune ed effettuati in vista della prossima stagione estiva. "I lavori - affermano gli ambientalisti - hanno completamente cancellato queste piante legate ai litorali che tra poco avrebbero reso quel luogo un vero e proprio giardino fiorito".

"Le misure di mitigazione della Valutazione ambientale strategica e della Valutazione di incidenza ambientale del Piano del Demanio marittimo regionale  approvato dal Consiglio regionale - viene ricordato nel documento - impongono ai Comuni, nelle aree note di riproduzione, di lasciare il più possibile il materiale naturale sul litorale, di ritardare o evitare completamente la "pulizia" con mezzi meccanici, provvedendo a mano, per garantire la presenza delle piante annuali (come la silene colorata) e la riproduzione del fratino”. Infine la Legge quadro sulle aree protette regionali, la 38/1996, vieta ogni disturbo alle specie animali e l’alterazione dell’habitat di riproduzione. "Auspichiamo che tutti, a cominciare dalla Regione Abruzzo, intervengano per imporre il rispetto delle leggi. Ora, a parte le doverose verifiche sulla responsabilità di quanto accaduto, non resta che cercare di ripristinare la naturalità dell’area".

"Infine - è la conclusione - sorprende che il Comune di Casalbordino insista nel prevedere la realizzazione di due stabilimenti balneari in tale area, in palese contrasto con le norme internazionali, nazionali e regionali". 19 mar. 2021

Maria Isabel Aganippe 

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