“La prima volta un tizio con la portiera dell’auto mi ha spaccato il femore, era il 1993. Quattro anni dopo tre malviventi, entrando di notte nel gabbiotto, per rubarmi 6 milioni e 800 mila lire, con un cacciavite, mi hanno ferito, in maniera feroce, alla testa. In ospedale mi hanno messo 52 punti”. Fra avversità e delinquenza, Mario Fraioli (nelle foto) di Lanciano (Ch), da 60 anni è fedele al suo credo: lavorare, sempre.
Fa il benzinaio. Oggi ha 76 anni. Il volto è scavato dalla fatica, da una vita fatta di sacrifici e sudore, le mani sono intonse di grasso e profumano di benzina. Inconfondibile la sua tuta da lavoro che è perfettamente sporca. Il suo gabbiotto è pieno zeppo di fogli, quaderni, block-notes, appunti buttati qua e là, come ai vecchi tempi, non ci sono le moderne tecnologie ad aiutarlo. Fa i suoi conti di fine giornata a sera inoltrata, sempre con precisione.
Quand’è che ha iniziato? “Nel 1964 mia madre comprò il distributore di carburanti dietro l’hotel Excelsior (compagnia petrolifera BP) e iniziai a gestirlo io. Avevo 16 anni” (foto).
Da allora, ogni mattina, poco dopo le 7, Fraioli è al suo impianto. Ora è in viale Cappuccini. “Dopo 21 anni mi sono spostato da via Renzetti e ho gestito il distributore Agip in via del Mare, poi mi sono trasferito per 7 anni nella parte alta di viale Cappuccini con la Ip e adesso sono qua”. Non c’è condizione atmosferica che lo faccia desistere: pioggia o neve non contano. Lui è un monumento di fedeltà al sacrificio.
Ricorda nitidamente furti e rapine che lo hanno accompagnato, l’ultima nel marzo del 2018 quando di sera fu strattonato da un delinquente che lo scaraventò a terra procurandogli lesioni: “Meno male che non ho battuto la testa contro quel macchinario (quello per riparare le gomme delle auto - ndr), altrimenti per me sarebbe stata la fine”. Per settimane Fraioli lavorò con le stampelle. “Però con quest'attività incontro tanta bella gente. I tempi è vero sono cambiati ma ho clienti che mi hanno seguito fedelmente in ogni pompa di benzina”, racconta ad Abruzzolive.tv, “e gli incassi di quei tempi ti aiutavano a vivere. 100 mila lire allora erano soldi. Oggi 100 euro sono bruscolini”. E poi: “Esistevano solo la benzina e il diesel, per le motorette la miscela al 2 o 4%, e c’era solo contante, qualche volta facevi il credito e a fine mese si passava a saldare tutto. Oggi è un altro mondo”. Fraioli racconta di aver visto la città cambiare, da poche auto in circolazione al boom delle vetture sulle strade, anche due-tre per famiglia.
A questa età però meriterebbe di stare a casa, a godersi la pensione: “Ma io sono già pensionato, da 18 anni! Questa è la mia vita, anzi sa cosa le dico? Quando si è innamorati di una donna non c'è tempo che tenga; io sono innamorato di questo lavoro e non lo lascio. A casa non ci resto!”.
Come vive la sua giornata?: "Dopo l’apertura, la mattina rimango fino all'una poi chiudo il distributore". E si va a pranzo: "Macché, vado in campagna. La mia terra ha bisogno di me. Poi torno a casa, mangio, e alle 15 sono nuovamente qui fino alle nove di sera". Neppure gli acciacchi dovuti all'età lo fermano: di recente ha subito un intervento chirurgico, ma appena dimesso dall'ospedale si è fiondato alla sua pompa.
“Aspetti, guardi qua. Questa è la mia famiglia. Loro sono il mio tesoro”. Affisso nel gabbiotto Fraioli conserva sulla parete la foto con i 4 figli e la moglie: “Lei è morta due anni fa a causa di un ictus. Un dolore immenso perché mia moglie è stata la mia fidanzata (da quando le aveva 14 anni e lui 16), una mamma e una nonna meravigliosa”. 60 anni di amore come quello per il lavoro. Un binomio di vita. E adesso? “Mi aiutano i clienti che vengono”. E come fanno? “Mi parlano, ci raccontiamo la vita e questo per me significa non pensare al dolore che mi rovina l’anima. La sua assenza è troppo forte”. Fraioli piange. C’è ancora il lavoro che lenisce il dolore per l'assenza, che l'aiuta a tirare avanti. 08 ott. 2024
ALESSANDRO DI MATTEO
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