Stephan Garbutt era console inglese di Messina quando nell'agosto del '40, con la moglie Clelia e le figlie Emma, Grazia, Maria e Antonietta (il nome di quest'ultima era in verità Joyce, rivisitato dalle autorità fasciste) fu internato a Lanciano.
Un periodo tra angoscia, bombe e fughe. In questi giorni il figlio di Joyce, Robert Andrews, giornalista, è tornato nella città frentana, a ripercorrere, insieme con lo storico Gianni Orecchioni, quelli che per lui sono luoghi della memoria. "Mia madre - dice - per tanto tempo ha taciuto su quei giorni, poi ad un tratto ha cominciato a raccontare. Ed è un racconto ancora drammatico. Che l'ha segnata e che conserva ancora lucido e forte". Tredicenne spensierata, abituata ad una esistenza anche agiata, e all'improvviso lo sradicamento dalla propria quotidianità. Perché loro, i Garbutt, erano stranieri, sudditi di "Paesi nemici" e si trovavano in Italia" allo scoppio della seconda guerra mondiale. Prima sono stati alloggiati nell'Albergo Vittoria, che faceva da cornice al piazzale della Stazione, poi in una palazzina di Largo Tappia. Le leggi del periodo impedivano loro di continuare a studiare.
"Ma alcune ragazze - riferisce Robert - puntualmente si preoccupavano di portare a mia mamma i compiti". "Si sono trovati sotto la pioggia dei bombardamenti aerei, in mezzo alla distruzione - spiega Orecchioni, impegnato da decenni in un certosino lavoro di ricerca e di ricostruzione di memorie, volti, e nomi di quel periodo in Abruzzo -. Con la paura sempre addosso. Si sono rifugiati nelle cavità e nei cunicoli della Lanciano sotterranea, ma anche in campagna, nutrendosi del poco che i contadini erano in grado di offrire loro". Sono nate amicizie importanti, poi lacerate dagli eventi bellici. Il console fu poi allontanato definitivamente "dal Regno... siccome sospetto di attività informativa ai nostri danni", cioè di spionaggio, come riportano comunicazioni a firma del capo di stato maggiore Achille Starace. Accadimenti che saranno racchiusi in un documentario che Andrews sta realizzando per la Bbc.
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Video a cura di Serena Giannico e Massimiliano Brutti