Lanciano.  'Lei era il nostro sogno': palloncini bianchi, lacrime e tantissima gente per l'addio a Giorgia
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"Se dovessi descrivermi ora, come sono, direi... felice". Così lei aveva scritto. Era una ragazza felice Giorgia Apollonio, 19 anni, di Lanciano (Ch), la cui vita è stata stroncata tragicamente, giovedì sera, 22 agosto, mentre si preparava ad una festicciola di saluto tra diplomati prima di iniziare la vita universitaria.

Era a bordo della Honda 750 XL condotta da Carlo Rizzi, 18 anni, anch'egli di Lanciano (Ch). Entrambi sono morti dopo che la motocicletta è finita contro ulivo per schiantarsi, definitivamente, su un palo della luce in cemento, in contrada Sterpari di Fossacesia (Ch).

Oggi pomeriggio l'addio a Giorgia, nella chiesa di Sant’Antonio, gremita nelle tre navate a croce. In centinaia, poi, restano fuori; innumerevoli i giovani presenti. C'è la bandiera del Liceo Classico, che ha frequentato, sezione C. Rose e palloncini bianchi e applausi per l'addio alla studentessa. La città a lutto. 

Il feretro viene accompagnato con le mani appoggiate di papà Luca e mamma Maria Carmela, dietro c'è il fratello più piccolo, Francesco, impietrito, che ha appreso della tragedia mentre era a Roma dal Papa per la catechesi sullo Spirito Santo, unitamente al parroco, padre Francesco Concato, che concelebra le esequie. Nell’omelia parla “della bellezza che Giorgia ha creato. L’ ultimo episodio è stato... una bruttezza, ma il Vangelo ci dice che dove Dio è passato nella nostra vita ha creato grazia e bellezza. Prima degli ultimi minuti del dramma di Giorgia ci sono anche 18 anni di benedizione in tanti modi: lo studio, lo stare in famiglia, gli amici. La bellezza ci salva, non morirà e già sta dando frutti".

Don Alessio Primante, che cura la Cappellania scolastica della Diocesi ricorda i quattro anni di insegnamento al Classico: “Ragazza dolcissima, sguardo limpido che parlava più di tutto. Era aperta, sempre altruista, delicata e rispettosa". Poi legge uno scritto della ragazza dal titolo "Chi sei?" E' uno spaccato di una adolescente straordinaria, sicura di sé ma anche fragile, ansiosa a scuola, amante di natura, arte, musica, animali, suonava pianoforte e flauto, faceva equitazione. Ieri sera gli amici di Giorgia e Carlo si sono ritrovati nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, anche nota come "Purgatorio", per una veglia. Un momento di intenso raccoglimento, ricordo, preghiera e riflessioni. "Progetti spezzati, desideri che non ci sono più, ma tanta voglia di vivere anche per loro", riferisce don Primante.

"Due ragazzi che perdono la vita così tolgono il fiato e anche le parole. Personalmente e come Chiesa, con le nostre fragilità, offriamo la preghiera e la nostra vicinanza alle loro famiglie e agli amici per continuare il percorso verso il Signore, che non è il Dio dei morti, ma dei viventi", fa sapere in una nota l’arcivescovo di Lanciano-Ortona, Emidio Cipollone.  "Umanamente non ci sarebbe nulla da dire se non prendersela con il caso ed essere impotenti e disperati. Giorgia e Carlo ci ricordano il valore enorme della vita e la necessità di custodirla sempre al meglio".

Mamma Maria Carmela afferma: "Abbiamo sentito la vicinanza di tutti e questo è il grande miracolo di Giorgia. Era una ragazza speciale, era il nostro sogno, spero che sia un po' anche il sogno vostro, una figlia meravigliosa, adorabile, una nipote, un'amica eccezionale. La vostra vicinanza è stata veramente preziosa per affrontare questo momento drammatico, e già sappiamo che ce ne saranno tanti altri, però sappiamo anche che possiamo contare su buoni amici. E che non saremo mai soli. Un pensiero anche a Carlo e alla sua famiglia che stanno vivendo il nostro stesso dolore. Vi abbracciamo col cuore".

Un manifesto della scuola dell'infanzia di Marcianese recita: "Il dolore non può essere spiegato, ma con l'amore può essere sopportato" e poi riporta alcuni versi di una poesia di Henry Scott Holland: "La morte non è niente/. Sono solamente passato dall’altra parte:/ è come fossi nascosto nella stanza accanto./Io sono sempre io e tu sei sempre tu./
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora". 25 ago. 2024

WALTER BERGHELLA e SERENA GIANNICO

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Foro ANDREA FRANCO COLACIOPPO

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