Un altro giorno di lutto per Lanciano (Ch), città straziata dalla perdita di Giorgia Apollonio, 19 anni, e Carlo Rizzi, di 18. Il loro ricordo si interseca costantemente nei due funerali celebrati nella chiesa di Sant’Antonio.
Vite spezzate, lo scorso 22 agosto, prima di una serata di festa serale post diploma e prima di spiccare il volo verso gli studi universitari. La moto Honda 750 XL condotta da Carlo, con dietro Giorgia, schizza e finisce contro un ulivo e poi un grosso palo in cemento, in contrada Sterpari di Fossacesia (Ch). Per i ragazzi è la fine, in un destino comune e crudele.
Questa mattina l'addio a Carlo, che era figlio unico. Che era luce e sole per mamma Katia e papà Adamo, e i tanti amici che ne parlano, tra ricordi che si allacciano allo strazio e all'incredulità. Folla per l'ultimo saluto, tanti coetanei.
Di lato alla bara chiara, con rose bianche, il labaro dell’Istituto Nautico di Ortona dove il ragazzo si è diplomato con cento e lode nella sezione 5° A Capitano, e poi bandiera a lutto della media Umberto I° di Lanciano.
“Era uno di quegli studenti che tutti i professori vorrebbero avere - dice la vice preside Sara Iachini – anche alle medie era perennemente col sorriso, costruttivo, bravissimo, anche nei confronti della classe. Attento e appassionato di storia”. Il professor Gianluca Di Luca aggiunge: “Ho di lui un caro ricordo, professionale e umano. Era un alunno che faceva fare bella figura. Educato, presente, gentile, generoso, una grave perdita. Mi aveva parlato degli studi di Ingegneria che avrebbe intrapreso”. Lo zio materno, Piero Nasuti, afferma commosso: “Già ti vedevo comandante di grandi navi”.
Gli amici rammentano quando, per andare a scuola, rischiava di perdere l'autobus, e riflettono: “Lasci un vuoto difficile da colmare. Su di te potevamo sempre contare”. E i compagni di classe: “Stiamo vivendo un cambiamento a cui nessuno era preparato, strappavi sorrisi con le tue battute, abbiamo stimato la tua bontà e la tua gentilezza. Eri il nostro gigante buono”. La dirigenza del Nautico : “Non riusciamo ad accettare che il tuo meraviglioso sorriso, che ci ha accompagnato, non splenderà più. Noi che abbiamo tanto amato la tua anima gentile e la tua generosità, sentiamo un vuoto devastante, ma il tuo ricordo rimarrà sempre. Ci stringiamo forte ai tuoi genitori in questo momento di immane sofferenza. Esprimiamo la stessa vicinanza nel dolore alla famiglia di Giorgia".
Vincenzo, che giovedì aveva organizzato la cena di saluto, parla di: “Notti insonni per la perdita del più caro amico, un tesoro. Mi hai lasciato da solo, non posso capacitarmi che tutto è avvenuto davanti ai miei occhi e a pochi metri da me. Insieme a Giorgia sarai luce e sole che illuminerà il nostro cammino”. Gli amici stanno raccogliendo fondi per l’associazione dei Famigliari vittime della strada.
In questa parrocchia Carlo è cresciuto: ha ricevuto la prima comunione, la cresima ed era catechista con la tunica sempre più stretta, mentre diventava adolescente. Il parroco, padre Francesco Concato, concelebrante: "Ci è stato chiesto un tempo di silenzio di fronte a questa tragedia, spero che si sia trasformato in preghiera per queste famiglie. Carlo un giovane timido, buono, gentile, altruista. Siamo col cuore trafitto e ferito. Per chi ha vissuto questi due ragazzi, ora la spinta è a vivere pienamente. Questa sarà la memoria più grande”.
L'addio è affidato al volo dei palloncini bianchi liberati in cielo con un applauso. Un biglietto riporta dei versi di Fernando Pessoa: "La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto/. Se ascolto, sento i tuoi passi/ esistere come io esisto... La terra è fatta di cielo. Tutto è verità e passaggio". 26 ago. 2024
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Foto ANDREA FRANCO COLACIOPPO
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