Lanciano. Degrado terrazza via Monte Maiella, Comune citato per danni

La terrazza di via Monte Maiella, a Lanciano (Ch), è tutta da rivedere per divenire davvero il salotto buono della città, come si blatera da decenni.

Intanto il Comune di Lanciano è stato citato dinanzi al tribunale civile da un privato che, a seguito di rilievi tecnici preventivi, chiede alla magistratura di accertare e dichiarare l’obbligo dell'ente ad eseguire a sue spese le opere relative alla reimpermeabilizzazione e ripavimentazione del terrazzo, che sovrasta quattro soppalchi e sottostanti locali ricadenti lungo via degli Abruzzi.

In via Monte Maiella ognuno può rompere impunito le catene poste ai varchi e parcheggiare le auto che appesantiscono i solai, con rischio di crollo dei sottostanti locali e negozi. Ognuno ha sempre fatto quello che ha voluto finora, comprese le movide notturne dei giovani con atti vandalici e sporcizia ovunque. Già il 19 gennaio 2009 l'allora sindaco Filippo Paolini definì "balordi notturni", quanti avevano distrutto delle fioriere. E si parlava pure di installare telecamere di sicurezza: quanti lustri passati inutilmente, nulla è cambiato in 12 anni.

La ricorrente ora chiede al giudice civile di condannare il Comune al risarcimento dei danni subiti fino ad oggi per la mancata riscossione dei canoni di affitto dei locali e a corrispondere 800 euro mensili per ogni mese di ritardo nella esecuzione delle opere. Il degrado della terrazza è sotto gli occhi di tutti. Il Comune si difenderà respingendo le accuse e puntando sul fatto che è tutto da stabilire il problema delle infiltrazioni di acqua. E ciononostante il diritto civile prevede la ripartizione delle spese, tanto per il Comune responsabile del piano di calpestio pubblico, che funge da copertura, che per chi ha locali sottostanti.

"Qui - protestano i residenti - è l'ora pure di definire lo scandalo dei fatiscenti 13 box, progettati dall’architetto Aldo Rossi, destinati alle attività artigianali". Rimettere a posto i cristalli rotti, legno rovinato e portare acqua e scarichi fognari costa ben oltre 100 mila euro. Un imprenditore privato del commercio sta approntando un progetto per sistemare le strutture, che comunque dovrebbe avere in concessione, e poi poterle affittare. Già chiesto l'uso per le feste di Natale per creare un diffuso mercatino.

"Questa sperimentazione si può fare – dice l’assessore al Commercio Maria Ida Troilo -. Quei locali vanno resi agibili e fatti ripartire. Non dimentichiamo che per i box c’è il vincolo che possono andarvi solo attività e prodotti artigianali. Avere quegli spazi vuoti non ha più senso. Infine nei box mancano i bagni, ma come si è potuto non prevederli al momento del progetto e realizzazione?"  23 nov. 2021

Walter Berghella  

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