Fossacesia. Umidità e infiltrazioni d'acqua, ma niente fondi per l'abbazia di San Giovanni in Venere

Le sorti dell’abbazia di San Giovanni in Venere, uno dei monumenti più importanti a livello nazionale, visitata ogni giorno da centinaia di pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia e scelta da coppie che arrivano anche da oltreoceano per pronunciare il fatidico "sì", sembra non interessare le istituzioni che non concedono gli attesi fondi, indispensabili per  sanare le criticità che il complesso, risalente al XIII secolo, presenta.

A tutt’oggi dei finanziamenti per i restauri nemmeno l’ombra, e c’è rammarico, a Fossacesia (Ch), per l'esclusione dagli stanziamenti del ministero per i Beni e le Attività culturali, oltre 5 milioni di euro, destinanti alla tutela del patrimonio culturale. L’amministrazione comunale ha sollecitato ripetute volte gli interventi. "Esistono diffuse macchie di umidità causate dall’infiltrazione d’acqua piovana.  Si sono verificate  cadute di calcinacci proprio sul prato antistante il Portale della Luna – spiega il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio -. La presenza delle infiltrazioni dal tetto dell’abbazia è stata già da tempo ed in più occasioni oggetto di segnalazioni agli organi competenti: la Regione Abruzzo, la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio d’Abruzzo ed il ministero". 

La situazione è peggiorata a seguito del nubifragio del 10 luglio scorso. E, per questo, c'è stato un sopralluogo del sindaco, Enrico Di Giuseppantonio, insieme con il priore dei Passionisti, padre Pierluigi Di Eugenio, e con Vito Sbrocchi, presidente dell’Archeoclub di San Vito Chietino. Sono state, ancora una volta, accertate le criticità della struttura. "Non possiamo più permetterci di attendere - evidenzia il primo cittadino -. I problemi sono tanti e alla lunga potrebbero causare gravi danni anche alle stesse mura portanti dell’abbazia. Chiediamo quindi un immediato intervento del Governo nazionale e rivolgiamo un accorato appello al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, perché si faccia promotore di tutte le azioni utili per mettere in sicurezza San Giovanni in Venere, di proprietà dello Stato".

"Non c’è’ tempo da perdere, bisogna mobilitarsi con immediatezza; le strutture col tempo potrebbero essere compromesse dalle infiltrazioni di acqua piovana", rincara Sbrocchi. 

Linda Caravaggio

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