No alla trasformazione dell'ospedale di Atessa (Ch) in Pta (Presidio territoriale di assistenza). Il Comitato in difesa dell'ospedale, nel giro di poche ore, torna ad alzare la voce. E in maniera ancora più decisa dopo che Fioravante Di Giovanni, responsabile sanitario del Pta di Casoli (Ch), sul quotidiano "il Centro" di oggi, ripropone il Pta per il "San Camillo de Lellis". Quindi cancellazione di tutto quello che c'è oggi.
Il Comitato, in una nota, afferma che le parole del funzionario Asl "offendono tutto il territorio. La sua proposta - prosegue - è la stessa che fecero D'Alfonso e Paolucci e che non è mai stata da noi accettata". Il Comitato, formato da cittadini, operatori sanitari e forze politiche di vario orientamento, rammenta di avere in passato "raccolto 7mila firme per avere un ospedale e non un Pta".
"La delibera del Consiglio comunale del 6 novembre 2017 - fa ancora presente -, votata all'unanimità da tutte le forze politiche, alla presenza del Prefetto e di 30 sindaci del territorio, chiede il riconoscimento di ospedale di area disagiata". A Di Giovanni viene quindi domandato che c'entra con Atessa, "perché si interessa tanto dell'ospedale di Atessa, quali sono gli interessi reali ( personali???) che lo spingono a farlo".
L'invito è "ad occuparsi della struttura di Casoli, dove non è riuscito a fare quello che propone per Atessa, e dove non è tutto rosa e fiori come vuol far credere".
Ai vertici Asl viene chiesto "se Di Giovanni è stato autorizzato a rilasciare dichiarazioni e, in caso contrario, se sono previsti provvedimenti disciplinari a suo carico".
"Atessa ha sempre avuto un ospedale, tuttora è un ospedale, non accettiamo ulteriori declassamenti o riconversioni. Come Comitato - è la conclusione - abbiamo detto no a D’Alfonso e Paolucci, e diciamo no a Marsilio e Verì nel caso ci riproponessero la stessa minestra!!!"
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