Un'autentica scossa... quella di oggi pomeriggio in Consiglio comunale a Lanciano (Ch).
Con 13 voti a favore e 11 contrari, l'assise ha approvato una mozione contro l'ampliamento della discarica consortile di Cerratina. Ad avere la meglio in aula è stato il documento presentato da una parte della stessa maggioranza di centrosinistra, ovvero dai gruppi di Progetto Lanciano e Articolo1, scettici, e da sempre contrari, ad un aumento di volumetria, di 800 mila metri cubi, del deposito di rifiuti, che farebbe "pensare, in realtà, ad un nuovo impianto". "Sfavorevoli - sostengono - perché Lanciano non può essere la pattumiera d'Abruzzo".
"Abbiamo tutto il tempo per decidere strategie future", affermano ancora i sottoscrittori della mozione, ossia i consiglieri Piero Cotellessa, Arturo Di Corinto, Michele Ucci, Paola Zulli, e Gabriele Paolucci, che incassano anche i voti dell'opposizione. La minoranza aveva presentato un'analoga mozione, non andata a buon fine. La necessità di ampliare Cerratina, che negli anni è giunta in soccorso di varie emergenze rifiuti che si sono verificate in Italia, è scaturita nel dicembre 2019 all'assemblea della società partecipata Ecolan Spa, con 53 comuni soci. E subito è infuriata la polemica, su tutti i fronti.
"Con l'attuale capacità residua, di 300 mila metri cubi, - hanno spiegato, a più riprese, i vertici di Ecolan e della società di gestione Ecologica Sangro - fra quattro anni la discarica sarà esaurita". In ogni caso un progetto di ampliamento non è stato ancora presentato. A Cerratina affluiscono i rifiuti di 67 comuni della provincia di Chieti.
Scivolone in aula del sindaco Mario Pupillo, quindi, che ha sempre appoggiato il progetto di ampliamento. Il clima, all'interno della maggioranza, si era fatto pesante, per questo, già da giorni. Veleni circolavano nell'aria, fuori e dentro il palazzo. E oggi il terremoto...
"Io mi batto per risolvere i problemi della città, ma se volete, potete anche sfiduciarmi", ha tuonato il primo cittadino. Ma la questione sfiducia è stata immediatamente archiviata.
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Foto Andrea Franco Colacioppo