Elezioni Regione Abruzzo. La Lega correra' da sola. Fi e Fratelli d'Italia: 'Centrodestra sia unito'
Un post sui social ed è bagarre politica. Il Carroccio annuncia la corsa solitaria alle regionali in Abruzzo e scombussola il centrodestra. Ad infiammare un clima agostano già rovente all'interno della coalizione ci pensa, sul proprio profilo Facebook, il deputato Giuseppe Bellachioma (vedi foto), segretario regionale del partito di Salvini: “La decisione è presa! - butta lì - In Abruzzo la Lega correrà da sola. Chi ci ama ci segua e andiamo a vincere”. Per ora non ci sono date, ma al voto, per il rinnovo del Consiglio regionale, si dovrebbe tornare entro il prossimo inverno. Appena Luciano D'Alfonso si è dimesso da governatore, optando per la carica di senatore, si è sostanzialmente aperta la campagna elettorale. Anche se Forza Italia, il 14 luglio scorso, con una convention con gli Stati generali, a Pescara ha già fatto prove... di urne. Mentre i 5Stelle sono alle prese con le Regionarie, indette pure in Basilicata, Sardegna e Trentino Alto Adige. Ma da queste parti, per un pasticcio che si è creato con il consigliere regionale Pietro Smargiassi, escluso dalle Regionarie del movimento, la consultazione on line è stata sospesa. E le parole di Bellachioma sono uno scossone nella calura estiva. Tanto più che si vocifera che il suo annuncio sia seguito ad una riunione notturna con Salvini, e il numero due Giancarlo Giorgetti, nella quale si è stabilito di tirare dritto. Alla conquista, a mano a mano, “dell'intero centrodestra”. Scricchiola, dunque, l'intesa con Forza Italia. Crisi di cuore di stagione, che spesso capita d'estate, o un vero e proprio strappo? Sicuramente una grana per Berlusconi, impegnato, invece, in questi giorni, a rilanciare lo spirito di coalizione, con l'idea di proporre “Altra Italia” come contenitore per riconquistare i moderati. I forzisti cercano di ritrovare il feeling di un tempo. A chiedere il dietrofront alla Lega è subito il coordinatore regionale Nazario Pagano, che dice: “Non ci muoviamo dalla nostra posizione, non esiste un centrodestra competitivo che non sia unito. Noi pensiamo di proseguire il percorso con Udc, Fratelli d'Italia, liste civiche, e ci auguriamo che la Lega, dopo le vacanze, possa riflettere e ripensarci, altrimenti si fa un favore a M5S e centrosinistra”. Pagano, dopo le ferie, pensa ad “un ulteriore check”. “Noi – sottolinea - offriremo agli alleati alcuni punti programmatici per condividerli. Bastano tre quattro chiodi e poi discuteremo sul candidato presidente. Non abbiamo la volontà assoluta di presentare un candidato di Fi. Ho paura, però, che dietro l'annuncio di Bellachioma ci sia una strategia precisa a livello nazionale”. In campo pure Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera: “Il buon senso – scrive in una nota - accompagna le scelte degli italiani e il banco di prova delle grandi opere dà ragione all'Italia del fare. Secondo un sondaggio Swg, la maggioranza degli italiani è favorevole alla Tav, con il 90% degli elettori di Forza Italia e il 64% di quelli della Lega. Una ragione in più per stare insieme nelle scelte strategiche, quelle che riguardano lo sviluppo e il futuro del Paese. Un'altra occasione, per gli amici della Lega, per riflettere, anche sul voto in Abruzzo”. Sulla stessa linea Fratelli d’Italia, con il coordinatore Etel Sigismondi: “Rappresenterebbe un chiaro favore reso al Movimento Cinque Stelle. Una scelta incomprensibile visto che in Abruzzo ci sono tutte le condizioni per l'elaborazione di un progetto di governo che possa portare il centrodestra alla guida della regione”. Quella della Lega è una “sceneggiata, da non prendere sul serio”, secondo Maurizio Acerbo e Marco Fars, di Rifondazione, “dato che stanno riciclando e assoldando forzisti e meloniani”. A lavare i panni in casa centrodestra si infila anche il Partito democratico, con i vertici regionali Marco Rapino e Andrea Catena: “E' evidente - attaccano - che al deputato Bellachioma non interessa mettere in campo un progetto per il governo e il cambiamento dell’Abruzzo, ma solo occupare poltrone. Ci troviamo di fronte a pratiche politiche che ricordano il peggio della prima Repubblica, altro che terza Repubblica”. Ancora: “Sarebbe una rottura drammatica – aggiungono - che rende ulteriormente aperta una partita che noi consideriamo da sempre giocabile, per confermare un centrosinistra largo e aperto alla guida della regione. Siamo pronti a dispiegare un'iniziativa partecipata, con un programma che nasca dall'ascolto dei territori e dei cittadini. Non rivendicheremo la candidatura alla presidenza, che dovrà nascere dal basso...”. Pur se, per il Pd, si fa il nome di Giovanni Legnini, vice presidente del Csm, il cui mandato è in scadenza. Mentre la Lega, in Abruzzo, intenderebbe sponsorizzare, per la corsa alla presidenza della Regione, l'ex parlamentare Fabrizio Di Stefano, che è ancora un iscritto di Forza Italia ma è anche espressione di tre liste civiche che...
10 agosto 2018

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