Elezioni regionali 2024. Commissione antimafia avvia verifiche su due candidati

Sono due i candidati al Consiglio regionale dell'Abruzzo alle elezioni del 10 marzo 2024 che, dalle verifiche svolte dalla Commissione parlamentare antimafia, andrebbero a violare "il codice di autoregolamentazione".

Lo ha detto la presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, illustrando la lista dei cosiddetti "impresentabili" alle prossime Regionali. Si tratta di "Simona Fernandez, candidata di Alleanza Verdi e Sinistra-Abruzzo progressista e solidale e Vincenzo Serraiocco di "Noi Moderati" ", ha spiegato Colosimo.

La prima è nelle liste di Teramo; il secondo in quelle di Chieti. 

Per Fernandez - ha aggiunto Colosimo,  -"risulta disposto il giudizio con decreto del gip presso il Tribunale di Taranto, con dibattimento in corso di svolgimento, per concorso nel reato di frode nelle pubbliche forniture". Per Serraiocco, "con decreto del gup presso il tribunale di Pescara è stato disposto il giudizio, dibattimento in corso, per concorso in reato continuato di bancarotta fraudolenta". 

"Candidata Avs impresentabile? La magistratura affronti rapidamente le questioni ristabilendo la verità dei fatti". Ribatte, così, in una nota, il segretario abruzzese di Sinistra Italiana, Daniele Licheri, riguardo a Fernandez.
"Io - dice inoltre la candidata - mi riconosco una unica responsabilità: aver denunciato e documentato alla Guardia di Finanza, con il relativo sonoro, un evidente tentativo di corruzione nei miei confronti da parte di un funzionario pubblico relativo al ruolo che ricoprivo allora. Se questo è un reato ne sono orgogliosa.
Per quanto riguarda il processo aperto successivamente per una presunta “frode in appalto” non solo nego ogni mia responsabilità ma è dal 2017 che aspetto che il Tribunale di Taranto affronti la questione come ho più volte richiesto". 

"Vincenzo Serraiocco è candidabile, il suo casellario giudiziale, estratto come prescrive la legge prima della candidatura, è immacolato. Già un procedimento a suo carico, collegato all’inchiesta in corso, lo ha visto assolto con formula piena. Un rinvio a giudizio non può mai essere una condanna preventiva. Abbiamo fiducia nella sua persona e nel tribunale che lo giudicherà e crediamo fermamente nel principio giuridico scolpito nella Costituzione della presunzione d’innocenza”. Risponde in questo modo, invece, la segreteria nazionale di Noi Moderati.
28 feb. 2024

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