Elezioni comunali Pescara. Costantini: 'Sburocratizzazione e un nuovo Piano della mobilità'
GUARDA LE FOTO

Carlo Costantini si candida a sindaco di Pescara per il polo civico ‘Faremo grande Pescara’. L’ex presidente dell’Aptr, già deputato dell’Italia dei Valori, torna così in campo dopo una pausa di alcuni anni iniziata dopo aver lanciato il referendum sulla Grande Pescara, vale a dire il mega Comune che dovrebbe raggruppare in un unico agglomerato urbano i territori di Pescara, Montesilvano e Spoltore, dando vita a una metropoli. Dopo la vittoria del Sì, il progetto si è arenato e adesso Costantini prova a sedersi sulla poltrona più alta di Palazzo di città con l’obiettivo primario di portare a compimento questa operazione, realizzando in concreto quanto deciso dal 71% dei cittadini nel 2014.

Così facendo, si proietterebbe Pescara tra le prime 13 città d’Italia. Proprio in questa ottica, come prima cosa, Costantini pensa a "zero burocrazia, tempi celeri, comunicazioni snelle e una città a portata di smartphone". Insomma, semplificazione amministrativa: "I servizi comunali saranno tutti sullo smartphone e i cittadini non dovranno più andare negli uffici comunali, prendendo permessi o giorni di ferie dal lavoro".

Per Costantini, infatti, "i cittadini e le imprese continuano a subire in troppi casi forme invasive e sproporzionate di controlli amministrativi. Nel contempo si persevera con la produzione inflazionata di regole confuse e contraddittorie affidate alla libera interpretazione di chi, rappresentando la pubblica amministrazione, non sempre ha chiara la differenza tra il semplice riconoscimento di un diritto ed una concessione. In questo contesto, anche gli interventi normativi sulla trasparenza e sulla digitalizzazione dell’attività amministrativa non sembrano essere riusciti, da soli, a scongiurare i fenomeni corruttivi".

Per questo motivo, secondo Costantini, la prossima giunta comunale "dovrà accogliere le rivendicazioni di maggiori spazi di libertà, dismettendo tutte le funzioni amministrative che, senza presidiare interessi pubblici di rilievo costituzionale, appesantiscono e incidono negativamente sulle attività dei cittadini e delle imprese e abolendo, in tutti i casi in cui sarà possibile, i relativi procedimenti amministrativi".

Tutto ciò vuol dire che a Pescara le nuove regole "consentiranno di fare, ove possibile, con una semplice comunicazione preventiva. Deve essere chiaro, quindi, che per noi, in tutti i casi in cui sarà consentito dalla legge, saranno solo le regole a distinguere ciò che è consentito da ciò che non lo è ed i diritti saranno trattati come tali e non più come privilegi". Insomma, Costantini cercherà di operare il più possibile nei casi in cui sarà consentito dal legislatore "di fare senza dover chiedere il rilascio di autorizzazioni, pareri, assensi, valutazioni, nulla osta, eccetera".

Sul fronte delle alleanze politiche, va sottolineata innanzitutto la presenza di Massimiliano Di Pillo tra i candidati che sostengono Costantini. Di Pillo, che si ricandida come consigliere comunale, può essere definito un cavallo di ritorno, perché come Costantini ha militato in passato nell’Idv per poi spostarsi tra le file del M5S, da cui è uscito poche settimane fa in seguito a contrasti con il resto del Movimento. Considerando il noto impegno e l’attivismo "su strada" di Di Pillo, Costantini può contare sicuramente su un appoggio importante durante la campagna elettorale.

Discorso diverso, invece, per quanto accaduto con +Europa, che nel giro di pochi giorni ha ritirato l’appoggio a Costantini dopo aver annunciato in pompa magna il proprio sostegno all’ex onorevole: "Coerentemente con le nostre posizioni per una città aperta, inclusiva e dinamica, sosteniamo da sempre il progetto della Grande Pescara – dice il partito – Con questa motivazione, avevamo aperto un tavolo di confronto con Carlo Costantini e la sua candidatura a sindaco. Sono però emerse possibili divergenze tra le idee di Costantini e quelle di Più Europa sull’integrazione europea, le politiche dell’Unione Europea e la partecipazione italiana all’euro. Per tale ragione, pur confermando la nostra posizione favorevole al progetto della Grande Pescara come sostenuto, ci sentiamo costretti a ritirare l’appoggio di Più Europa alla candidatura a sindaco di Carlo Costantini".

Pronta la replica del diretto interessato: "Non sono candidato alle elezioni europee e ho chiesto a tutti, e per primo a me stesso, di rappresentare solo Pescara e i pescaresi, al di fuori di ogni coalizione partitica e di ogni logica di partito. Non sarebbe per me corretto cambiare ora questa impostazione".

Costantini promette che, una volta al governo della città, diffiderà la Regione Abruzzo a istituire il Dea di II livello a Pescara, diffiderà i Comuni "che non sorvegliano gli scarichi e non adeguano gli impianti di depurazione a monte di Pescara a mettersi in regola" e chiederà alla Regione di esaminare il progetto di costituzione di una società pubblica per il dragaggio permanente dei porti di Pescara e Ortona, presentato nel 2013.

Come risolvere il problema del traffico? Costantini dice no a nuove Ztl, sì ad alternative valide ai mezzi privati e con un piano di mobilità sostenibile per tutta la Nuova Pescara. Il problema del centro, infatti, non è solo quello della chiusura dei negozi, ma anche dello spopolamento di palazzi e appartamenti: "Nei prossimi cinque anni bisognerà cambiare tutto, attuando i progetti e gli studi sulla mobilità che giacciono inutilizzati nei cassetti del Comune e soprattutto dotando la Nuova Pescara di un unico e nuovo piano urbano della mobilità sostenibile, integrato da un sistema di parcheggi, anche di scambio, e di servizi che possano restituire al centro della città la vitalità ed il decoro di un tempo".

Interessante, infine, l’idea di un palarock nell’area di risulta. Interessante perché ci sono già state altre proposte riguardo al destino di quella zona che un tempo era occupata dai binari della vecchia stazione ferroviaria. Ai tempi della giunta Mascia (centrodestra), ad esempio, si parlò del "Teatro dell’Adriatico", ossia di un nuovo teatro, ampio e moderno, da realizzare proprio sull’area di risulta. Costantini invece si riallaccia all’idea che anni fa fu lanciata anche dall’ex assessore comunale Moreno Di Pietrantonio e parla di una struttura dove organizzare eventi musicali di caratura nazionale e internazionale, ma anche sale di registrazione, sale prove e spazi dove i giovani possano confrontarsi e iniziare ad esibirsi per farsi conoscere: "Pescara può diventare la città Italiana del rock e rilanciare attorno al suo Palarock tutta la propria economia turistica e commerciale". La realizzazione di questo progetto sarebbe possibile con i fondi destinati all'area di risulta e per il settore musicale del nuovo programma 'Europa Creativa 2021 – 2027' della Commissione Europea.

@RIPRODUZIONE VIETATA

totale visualizzazioni: 2432

Condividi l'Articolo