“Questa tornata elettorale, in Abruzzo, consegna un sostanziale pareggio tra centrodestra e centrosinistra: le amministrazioni che c’erano sono state sostanzialmente confermate. Ogni coalizione mantiene ciò che aveva. Per il centrodestra una buona prova di tenuta e delle somme della propria forza”.

Così il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che aggiunge: “Silvi, Atri, Nereto, Villa Santa Maria, Notaresco, San Benedetto, Torino di Sangro e tanti altri centri, nell’Aquilano quasi tutti, restano al centrodestra…Su Teramo va fatta invece autocritica partendo da cinque anni, quando il centrodestra, per divisioni e liti interne che avevano fatto cadere l’amministrazione Brucchi, consegnò la città ad un centrosinistra minoritario con D’Alberto che rimontò al ballottaggio".

"Un errore catastrofico. Purtroppo - sottolinea Marsilio - la lezione di cinque anni fa non è stata ancora completamente assorbita. Il centrodestra non si è ancora riuscito a gettarsi quelle scorie alle spalle. Le Provinciali hanno permesso poi soprattutto a D’Alberto di consolidare la propria posizione con scelte che si sono rivelate determinanti anche per le ultime amministrative, consentendogli il raggiungimento di quel 54% che l’ha portato alla riconferma al primo turno. Noi abbiamo messo in campo un candidato che ringrazio per il proprio impegno ma che non poteva fare miracoli, tanto più che a 15 giorni dalla si è fatto anche fatica a mettere in campo persone. E alcuni del centrodestra si sono pure rifugiati sotto le liste di D’Alberto, dimostrando debolezza. Bisogna imparare a superare personalismi e divisioni e ad agire con umiltà e guardare ai numeri e al consenso che le persone hanno sul territorio: sono questi principi intramontabili”. 16 mag. '23

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