"Non c'è particolare sorpresa rispetto alla decisione presa, comunque è stata fissata al 7 novembre la discussione di merito sulla sospensiva richiesta dagli ambientalisti. In quella data ci presenteremo con tutta la documentazione. Il Consiglio di Stato ha emesso un'ordinanza inaudita altera parte; il 7 novembre saranno esaminati gli atti, ci sarà il confronto e si verificherà la correttezza della procedura adottata".

Così il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, riguardo alla decisione del Consiglio di Stato di sospendere l'avvio della caccia al cervo in Abruzzo, fino al 7 novembre, quando ci sarà la Camera di Consiglio e si entrerà nel merito della vicenda. "Un provvedimento - prosegue Marsilio - che nasce anche a salvaguardia dell’equilibrio ambientale. E’ da ricordare che quando una specie diventa invasiva, bisogna intervenire: è successo in mare con il granchio blu. Ora siccome il granchio blu non è un peluche, non ha gli occhioni, non hanno fatto su di lui un cartone animato come invece successo con Bambi, non fa tenerezza a nessuno, si può sterminare per ripristinare l’equilibrio ambientale e salvare vongole, cozze e altre specie ittiche. Lo stesso avviene dentro i boschi, se c’è una specie invasiva, che mangia tutto ciò che trova, che toglie spazio vitale alle altre specie, soprattutto se sono delicate e protette come l'orso marsicano e il camoscio d’Abruzzo, noi abbiamo il dovere di proteggerle e fare in modo che si mantenga un certo equilibrio tra tutte le specie, altrimenti le altre verrebbero messe in pericolo".

"Questo che si sta facendo in Abruzzo, dare la caccia la cervo, - prosegue il governatore - si fa in tutto il mondo. Io vorrei capire perché le grandi organizzazioni nazionali di tutela degli animali non mai proferito parola quando si caccia in Toscana, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli, Liguria. Lombardia, posti dove la caccia ai cervi viene fatta normalmente, inserita nell’ordinario calendario venatorio. Noi facciamo il minimo indispensabile, preleviamo una quantità di cervi che è inferiore del 5% alla quantità censita in Abruzzo. In tutto il mondo, ripeto, dove esistono cervi, questa specie viene cacciata e in taluni posti senza limitazione. Penso che lo scandalismo, la propaganda e la mistificazione che si sta facendo in Abruzzo abbia evidentemente qualche finalità politica più che entrare nel merito della questione, perché tutti coloro che hanno competenze faunistiche, zoologi, biologici, tutti, nessuno escluso, tutti quelli auditi nelle commissioni, scienziati ed esperti, non agricoltori e cacciatori che sono di parte, hanno ritenuto questa pratica corretta per gestire la fauna selvatica nel territorio". 15 ott. '24

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