Quarantadue associazioni, comitati ed operatori turistici/agricoli si mobilitano nella difesa della "Via Verde", la ciclovia della Costa dei Trabocchi, unendosi in una lettera inviata alla Provincia di Chieti.
Prima di redigere qualsiasi regolamento, associazioni ed attività chiedono che sia preso in carico il confronto con i loro dubbi e spunti di riflessione, dato che si andrà a decidere "il futuro sviluppo del litorale chietino, con il principale progetto territoriale di sviluppo della regione".
"Una parte di queste associazioni sono in rete da tempo, avendo seguito e portato avanti diverse vertenze sul territorio - dichiara Silvia Ferrante, presidente Centro documentazione sui conflitti ambientali – e in situazioni di notevole importanza, come quella della gestione della "Via Verde", è naturale che si confrontino".
I punti sottoposti ad un'accurata analisi sono molteplici: tutti gli operatori economici e sociali "devono poter accedere ad un progetto unitario e coerente di sviluppo, con chiari limiti temporali e spaziali di utilizzo delle zone pubbliche e vincoli legati alle tipologie di attività che si vogliono sviluppare, nell'ambito di un'idea forte e unitaria del territorio". "Riteniamo - riprende Ferrante - che sia importante favorire e valorizzare quelle economie che si pongono come obiettivo prioritario l’utilità pubblica e come secondario quello del profitto personale. Ne sono esempio le cooperative di comunità e le imprese sociali. Queste forme di lavoro sono innovative, scelte prioritariamente dai giovani e volte a produrre vantaggi attraverso la produzione di beni e servizi che incidono in modo stabile e duraturo sulla qualità della vita all'interno dell'intera comunità".
"Occorre determinare - si fa ancora presente - una visione strategica di sviluppo, tutela e promozione della Costa dei trabocchi, anche in relazione alla connessione con le aree interne, a livello provinciale e regionale, in grado di rispondere alla complessità del mondo attuale e capace di programmare e pianificare il futuro secondo le lenti imprescindibili dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile. Coniugare quindi economia, questioni sociali e rispetto del patrimonio storico-archeologico-ambientale". La lettera per conoscenza è stata inoltrata anche ai Comuni della Costa dei trabocchi, alla Regione Abruzzo e alla Soprintendenza all'Archeologia, Belle arti e Paesaggio.
"Abbiamo un'ultima possibilità per cambiare visione del mondo - viene ancora speigato -. Non possiamo più permetterci di fare scelte e azioni sommarie e limitate a piccole utenze di riferimento. Dobbiamo smetterla di agire pensando solo a breve termine e in visione emergenziale, per poi ritrovarci a dover pagare sanzioni, come nel caso della recente procedura di infrazione che l'Europa ha recapitato all'Italia per le concessioni balneari, che costituiscono un esempio lampante di svendita ai privati del demanio pubblico. Lo chiedono le evidenze e la miriade di disastri che ogni giorno ci troviamo ad affrontare; lo chiedono i nostri nipoti". 12 dic. 2020
Maria Isabel Aganippe
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