Sorgenti del Pescara. Da fonti regionali a Forum H2O: 'No ad ambientalismo di comodo'
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Lo scorso 30 ottobre il comitato Via (Valutazioni d’impatto ambientale) della Regione Abruzzo è stato chiamato a valutare l’istanza della Fassa Srl sulla variante di ripristino della vecchia cava di Popoli (Pe), operante dal 2002, e sul suo eventuale ampliamento. "Una realtà fondamentale per Popoli, perché rappresenta una delle principali attività economiche del territorio, che dà reddito a 300 famiglie da più di 20 anni, operante in totale sintonia e sostenibilità e integrata con la popolazione e l’altro fondamentale operatore economico che è rappresentato dalla Gran Guizza Spa, società del gruppo San Benedetto che imbottiglia acque minerali sfruttando le sorgenti del fiume Pescara", come è stato detto durante la riunione del comitato Via, anche dal sindaco di Popoli, Concezio Galli. Al di là "dell’idilliaca situazione descritta dal primo cittadino", l’istanza riguarda comunque un’attività che insiste nei pressi di un’importantissima area per l’approvvigionamento di acqua potabile e per l’imbottigliamento delle acque minerali. "Per questo - fanno sapere fonti regionali che vogliono restare anonime- abbiamo discusso a lungo ed approfonditamente per tentare, nel pieno e totale rispetto della normativa ambientale, di vedere se è possibile conciliare le attività antropiche, indispensabili per l’economia del territorio, con la salvaguardia del bene primario, rappresentata dall’acqua". Vista l’importanza e la delicatezza del progetto, il comitato Via - viene fatto presente - "aveva già richiesto alla ditta la 'predisposizione di un’approfondita relazione tecnica integrativa dello studio idrogeologico” per dimostrare la non interferenza della cava con la falda acquifera, anche per evitare che qualsiasi incidente possa generare la contaminazione dell’acqua".
 
Dopo aver ascoltato tutte le parti interessate e dopo un acceso confronto tecnico, durato l’intera giornata, il comitato Via, con giudizio  numero 2968 del 30/210/2018, - viene sottolineato ancora - "si è espresso favorevolmente alla variante di ripristino della cava esistente, mentre ha condizionato l’eventuale ampliamento della cava ad una verifica della salvaguardia del bene acqua da effettuarsi direttamente sul territorio, le cui modalità di esecuzione devono essere concordare con tutti i membri della Conferenza dei servizi ed i cui risultati devono essere sottoposti alla valutazione dello stesso comitato. Condizioni vincolanti ai fini dell’ampliamento della cava". Quindi non c'è stato l'ok all'allargamento della cava.
 
Alla luce di tutto quanto "sopra evidenziato - fanno notare fonti della Regione - stupisce alquanto leggere il comunicato stampa "La Regione Abruzzo tra l'acqua potabile e una mega cava sceglie la cava", diramato dal Forum H2O di Augusto De Sanctis, che parla, da quanto si evince dai virgolettati riportati sui giornali, di "approvazione di una cava da 2,5 milioni di metri cubi", di "attacco all’acqua", di "Regione refrattaria a qualsiasi azione per la tutela vera dell'acqua e per l'applicazione dei principi di prevenzione e precauzione" e che si conclude con la rassicurante promessa “Ovviamente continueremo a seguire l'iter del progetto ma è veramente sconsolante il quadro della situazione" ".
 
"Peccato - viene aggiunto - che De Sanctis, in passato abbia seguito per anni la situazione senza mai preoccuparsi della pericolosità della cava. Quando, infatti, era responsabile della riserva naturale Wwf a Popoli (2007-2013), con la cava da anni in esercizio, non si è mai preoccupato dell’incompatibilità della cava con le sorgenti dell’acqua e non ha mai identificato la cava come detrattore ambientale. Da una persona con tali e tante contraddizioni, non si accettano lezioni né tecniche né tantomeno morali!"
07 novembre 2018
 
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