"Gravi le responsabilità dei proprietari del terreno, del Parco nazionale d'Abruzzo e dei carabinieri forestali per il mancato controllo del territorio a loro affidato. Cinque orsi, di cui 4 femmine, annegati in 8 anni nella stessa vasca in territorio di Villavallelonga sulla Serralunga, in un fondo che i proprietari, eredi di quel galantuomo di Emilio Sipari, affittano ad alcuni allevatori della zona". Stefano Orlandini, dell'associazione "Salviamo l'orso", non risparmia nessuno riguardo alla terribile fine di tre orsi, una mamma e due cuccioli, trovati annegati ieri in un vascone di cemento di raccolta delle acque nell'Aquilano. "Nel 2010 - racconta Orlandini - un’orsa ed il suo piccolo vi erano caduti dentro probabilmente in questo stesso periodo dell’anno - l’autopsia aveva messo in evidenza resti di corniolo nei loro stomaci - ma erano stati ritrovati solo a fine inverno, nel giugno del 2010. Alcuni di noi ricordano ancora i proclami dei vertici del Parco e della Forestale sulla necessità di un censimento di questi vasconi montani, strutture quasi sempre abusive e pericolose per uomini e bestie, da mettere in sicurezza al più presto.
Ebbene ci vollero due anni per dotare la vasca di una recinzione evidentemente insufficiente, visto che circa 6 mesi fa ci fu segnalato che non esisteva più, segnalazione che passammo immediatamente a chi di dovere, come ammette l’Ente Parco adesso. Dopo vari e vani tentativi dello stesso di imporre la messa in sicurezza del manufatto, la settimana scorsa la nostra associazione resasi conto che la soluzione al problema avrebbe richiesto tempi geologici come sempre accade quando enti ed amministrazioni pubbliche sono chiamati ad intervenire, aveva deciso di procedere autonomamente ai lavori… Poi la notizia che non avremmo mai voluto ricevere".
"Come potranno mai giustificare il loro comportamento - domanda Orlandini - i proprietari del fondo che ricavano reddito dal suo affitto ma non spendono qualche centinaio di euro per evitare che anche delle persone possano rischiare la vita? Quale giustificazione può accampare il Comando regionale dei carabinieri forestali a cui è demandato il controllo del territorio boschivo montano? Quante volte in un anno i carabinieri forestali effettuano un sopralluogo sulla Serralunga? Se non ci fosse stato il solito escursionista avremmo ritrovato le carcasse la prossima estate e sempre grazie ad un escursionista o ad un pastore….. uno di quei pastori che probabilmente hanno divelto la recinzione installata nel 2012 perché scomoda per i propri animali. Ma la Serralunga è forse far west …territorio non soggetto alla legge? Il Comune di Villavallelonga non aveva l’obbligo anch’esso di richiedere la messa in sicurezza del vascone o in alternativa il suo smantellamento? L’Ente Parco manda i suoi tecnici e i guardiaparco a fare monitoraggio in quell’area regolarmente?"
A presentare un esposto sull'accaduto l’Ente nazionale protezione animali, secondo cui "è evidente che la morte dei tre animali è stata causata da gravissima incuria e negligenza". L'Enpa "chiede soprattutto di chiarire la filiera di responsabilità alla base di questo, ennesimo, durissimo colpo alla nostra fauna più protetta". "E’ mai possibile che a fronte di un grave fattore di fattore di rischio, come quello rappresentato dalla vasca killer, ci sia stata per otto anni una sostanziale inerzia? E – chiede Annamaria Procacci, responsabile ufficio Fauna selvatica di Enpa – se il Pnalm non ha competenza sulla Zona di protezione esterna, dove si è verificato il fatto, chi sarebbe dovuto e deve intervenire? La Regione, i Comuni, le Province, il ministero? Sono alcune delle domande alle quali auspichiamo che la magistratura trovi risposta". La morte di mamma orso e dei suoi cuccioli - conclude l'Enpa - è una perdita gravissima per le tre regioni del Parco e per la biodiversità di tutto il Paese. Un colpo che dimostra l’inadeguatezza delle politiche di tutela degli animali selvatici".
16 novembre 2018
Nelle foto gli orsi morti e l'area con la vasca dove gli animali sono annegati
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